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Il Volto Ritrovato.I tratti inconfondibili di Cristo
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La mostra intende documentare quanto il desiderio di vedere il Volto di Dio, che ha caratterizzato l’Antico Testamento, sia rimasto presente nella Chiesa.
Partendo dal V secolo si ripercorrono le vicende dei più antichi ritratti di Cristo, detti acheropiti (non fatti da mano d’uomo), autorevoli modelli di un Volto dai tratti inconfondibili, riconoscibile lungo tutta la storia, in Occidente come in Oriente.
In particolare si dà spazio alla “Veronica”, il sudario sul quale – secondo la tradizione – Cristo stesso ha lasciato impresso il suo volto, e che era la principale reliquia di Roma, meta e premio dei pellegrinaggi medievali: «In quel tempo che molta gente andava per vedere quella immagine benedetta, la quale Gesù Cristo lasciò a noi per esempio della sua bellissima figura» (Dante, La Vita Nuova). Il pellegrino romeo, infatti, a conclusione del suo lungo viaggio non solo venerava le tombe degli apostoli ma incontrava il volto di Cristo attraverso la contemplazione della Veronica, cioè della sua “vera immagine” (vera-eikòn).
La devozione per quella che Dante chiamava “la Veronica nostra” è testimoniata dalle innumerevoli riproduzioni lungo le vie di pellegrinaggio, riproduzioni che vengono presentate, ordinate storicamente e geograficamente, in una mappa interattiva realizzata con Google Earth.
Dal XVI secolo inizia a perdersi la memoria di questo Volto, di cui però l’uomo moderno continua ad avere una profonda nostalgia: «Gli uomini hanno perduto un volto, un volto irrecuperabile, e tutti vorrebbero essere quel pellegrino che a Roma vede il sudario della Veronica e mormora con fede: Gesù Cristo, Dio mio, Dio vero, così era, dunque, la tua faccia?» (Borges, L’Artefice).
Nel nostro tempo è riaffiorato alla luce il Velo di Manoppello, un Volto di Cristo su un velo leggero, che per quattro secoli è stato conservato nell’altare laterale di un santuario alle pendici della Maiella.
L’immagine, tenue e semitrasparente come una diapositiva, fa corpo unico col tessuto ed è costituita dalla variazione di un unico colore che, nelle diverse condizioni di luce, appare rosso o verde grigio.
La mostra, in collaborazione con i cappuccini custodi del Volto di Manoppello, presenta l’inedita Relatione Historica di padre Donato da Bomba, scritta nel 1648, sull’arrivo del Velo in Abruzzo.
Nella giornata di giovedì 22 agosto è prevista una visita in giornata a Manoppello.
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Con il Patrocinio di Istituto Francescano di Spiritualità Pontificia Università Antonianum, Ordine dei Frati Minori Cappuccini, Provincia di Pescara, Associazione Temporanea di scopo «Culto e Cultura in Abruzzo Il Cammino dell’Apostolo Tommaso»
Con la collaborazione di Paul Badde, Arianna Petraccia, Heinrich W. Pfeiffer S.J., Davide Rondoni, Marco Rossi, Silvana Tassetto, Paola Vismara.
QUESTA MOSTRA È DISPONIBILE IN FORMATO ITINERANTE. CLICCA QUI PER TUTTE LE INFORMAZIONI