Tra le luci del cuore e lo schermo: esplorando la passione infinita per il cinema!
Abbiamo incontrato Lorenzo Maria Chierici, un giovane regista che ha studiato in Cattolica. Non ha studiato cinema perché, secondo lui, “è una cosa che si impara sul set, rubando con gli occhi e stando a contatto con le persone più brave”.
A che età hai iniziato a metterti in gioco?
“Ho iniziato all’età di 16 anni. Il mio vicino di casa girava molti videoclip per artisti della mia zona ancora emergenti. Ho avuto la possibilità di entrare a far parte di quel mondo, inizialmente per gioco, e me ne sono innamorato”.
Hai iniziato da solo?
“Io ed un mio grande amico, Gioni, già da piccoli abbiamo iniziato a lavorare sul set. Questa amicizia si è intensificata nel tempo e pian piano sono riuscito a creare una squadra di lavoro”.
Come è nata la tua passione per il cinema?
“La mia passione per il cinema deriva da due incontri fondamentali: da una parte, la visione del film “Inception” diretto da Christopher Nolan; poi, ho avuto l’opportunità di conoscere uno sceneggiatore che mi ha dato consigli preziosi. Scrivere un film è molto difficile se non hai chi ti supporta, e soprattutto chi non ti legge”.
C’è un film in particolare che ti ha fatto innamorare del cinema?
“Jurassic Park è un film che ho odiato fino ai miei vent’anni; un film d’azione, molto famoso negli anni ‘90, la cui sequenza iniziale, che sembra insignificante, in realtà è molto importante poiché anticipa il film stesso. Ciò mi ha lasciato senza parole!”
Di cosa parla il film che stai progettando?
“Tutto il film ruota attorno al concetto di amicizia. Daniel, il protagonista, si muove tra due fuochi: un’amicizia che oscilla tra il bene e il male e un legame che fa leva sul senso di responsabilità, di fiducia e di grande libertà”.
Quanto in una scena è lasciato all’improvvisazione?
“Nulla è casuale, tutto è scelto. Il cinema è una macchina molto complessa e disordinata; il compito del regista è dare un senso e un ordine”.
Come fai a trovare dei bravi attori?
“Non esistono bravi attori, ma ne esistono solo di credibili. Non sempre, ma di solito ci sono delle persone che organizzano dei provini per il regista. Ad un certo punto c’è uno di cui ti innamori e dici “è quello giusto”.
Segui uno stile per realizzare i tuoi film?
“Christofer Nolan e Derek Cianfrance sono i registi a cui mi ispiro. Essi realizzano film che esplorano le emozioni umane in modo profondo e crudo. Questo crea un’atmosfera densa e intima all’interno del film”.
Come hanno reagito i tuoi genitori alla tua passione?
“Tutto nasce da una ribellione nei confronti dei miei genitori. Essi non volevano che facessi questo lavoro. Rubavo la videocamera di mio padre di nascosto e realizzavo i miei primi cortometraggi. Il mondo del cinema è un mondo in cui non devi chiedere il permesso, è un mondo conservativo dove l’unica cosa che rimane da fare è prendersi di coraggio e lanciarsi”.
Aurora De Simone, Cecilia e Carlo Cavazzana, Filippo Pezzini