Un viaggio gustoso tra i ristoranti del Meeting, alla scoperta dei piatti più richiesti. Dalle orecchiette con le cime di rapa alla piadina prosciutto, squacquerone e rucola. Dal cannolo siciliano alla lasagna verde, passando per il pesto genovese.
Una passione per l’uomo è anche una passione per la cucina! Per questo siamo andati ad esplorare i ristoranti e i chioschi del Meeting di quest’anno e abbiamo fatto mille scoperte!
Il “re” dello street food
La prima scoperta l’abbiamo fatta al paglione B3, dove abbiamo incontrato Vanni di Forli, il “re” dello street food. Professionista del settore, qui al Meeting, Vanni è accompagnato da ben 60 volontari, tra piadine, panini, hamburger e pizze. “Sono ben 2000 le piadine che prepariamo tutti i giorni, la più ordinata è quella col prosciutto di Parma e lo squacquerone romagnolo”, ci ha detto. Vanni ha iniziato con un chiosco di piadine, dopo sette anni da operaio per accontentare i genitori, oggi guida ben 30 dipendenti nella ristorazione e gira tutta Italia, tra fiere ed eventi.
La pasta fresca? Alla Sfoglia Matta
Dai tortelli verdi alle lasagne, dalle tagliatelle al ragù ai passatelli asciutti con zucchine e gamberetti. Dulcis in fundo gli scroccadenti serviti con vino Albana dolce. Ce n’è davvero per tutti i gusti alla Sfoglia Matta, ristorante del padiglione B1, che serve oltre 500 persone a pasto. E la specialità è naturalmente la pasta fresca.
Ristorante Ligure: protagonista il pesto
Sono soprattutto due i prodotti offerti dal Ristorante Ligure (padiglione A3): le trofie al pesto (rigorosamente fatto sul posto) e le granite al limone e basilico. Come racconta Raffaele: “La granita, nonostante ci sia il basilico, non assume un colore verde, perché ne viene assunta solo l’essenza, privata di clorofilla”. Tra le curiosità, anche la ricetta del pesto genovese al mortaio.
Non c’è Meeting senza Bar Alcamo
Il bar Alcamo (padiglione A1) c’è dai primissimi anni del Meeting, e alcuni dei suoi protagonisti sono anche all’origine dell’idea che ha dato vita, negli anni, alla Compagnia delle Opere. “Il prodotto più venduto è il mitico cannolo siciliano”, come racconta Liborio, volontario di Alcamo dalla prima ora. “Novità di quest’anno sono invece il succo di melograno e la pasta fatta di grani antichi, che hanno anche più di mille anni di storia. Sono circa 50 i volontari presenti, con uno ‘zoccolo duro’ di una ventina provenienti da Alcamo. Fuori dal bar abbiamo fermato alcuni clienti chiedendo le loro impressioni. Tutti soddisfatti, soprattutto una volontaria che ci ha detto: “Non c’è Meeting senza Bar Alcamo!”
Orecchiette e molto altro al Ristorante Pugliese
È un ritorno trionfale, quello del ristorante pugliese (padiglione C1), dopo l’esperienza del 2019. Il piatto preferito, neanche a dirlo, sono le orecchiette con le cime di rapa, ma la presenza di un grande chef, quest’anno permette di preparare anche piatti più ricercati come il “Polpo in pignata”, oltre ai piatti tipici come il capocollo e il caciocavallo di Martina Franca. Il pugliese è tra i ristoranti più frequentati, anche dai “vip” del Meeting. Qualche numero: nella sola giornata di domenica, ci sono stati ben 850 clienti, per oltre 1000 piatti. “Mangiare insieme, ma anche cucinare, può essere una grande occasione per unire persone da tutto il mondo e di tutte le età”, come ci ha detto Vincenzo di Bari.
Di Margherita Petrini, Maria Tiradossi, Emma Gullotta, Tommaso Magistretti, Simone Nahmias e Paolo Formenti.