Il pittore riminese dipinge una mareggiata davanti a noi e ci regala la sua storia
Intervista a Francesco Zavatta, pittore contemporaneo, originario di Rimini nato nel 1986. Ha frequentato il Liceo Artistico a Rimini e l’Accademia delle Belle Arti a Firenze e poi a Venezia. A breve inaugurerà un nuovo studio a Milano, dove vive da tredici anni.
Sotto i nostri occhi l’artista ha ritratto uno degli ultimi temi che sta trattando con maggiore entusiasmo: l’onda, che per lui è un’eruzione di vita. Quello delle mareggiate è uno dei temi a cui si è dedicato negli ultimi due anni in seguito ad un viaggio in Liguria.
Come nasce un’opera?
“Nasce sempre da qualcosa che vede con i miei occhi, come un’onda che arriva e mi fa battere il cuore a mille. Infatti dopo che individuo il soggetto, scatto qualche foto e da lì prende vita l’opera. Il primo momento creativo è quello più importante per impostare i colori al posto giusto. Mentre dipingo sono completamente concentrato e teso nella realizzazione dell’opera”.
Perchè hai ritratto proprio un’ onda del mare?
“Perchè quando l’ho osservata mi sembrava fosse una cosa che parlasse proprio a me. Il mare ce l’ho sempre dentro, infatti vedo Milano come un grande riflesso d’acqua. Un altro elemento che mi colpisce di questa città sono i suoi fili così fragili ed effimeri ma allo stesso tempo così resistenti e grandi. Io mi sento come loro.”
Quanto l’amicizia conta nella tua arte?
“Le amicizie sono fondamentali, ho sempre avuto molti amici, anche se il mio è un lavoro solitario. Da soli non si va da nessuna parte, è importante avere degli amici di qualità a cui fare domande giuste al momento giusto. Per me gli amici non dicono solo cosa devi fare me semplicemente ti incitano a fare ciò che vuoi fare.”
A volte i sono dei momenti in cui non sai cosa ritrarre?
“Succede spesso agli artisti e anche a me, infatti, e per stare di fronte a queste situazioni mi prendo del tempo. A volte mi aiuta molto anche confrontarmi con gli altri artisti, viaggiare, visitare mostre per recuperare l’energia giusta e andare avanti”
Perchè hai deciso di fare questo lavoro?
“Perchè ho detto sì ad una cosa che mi piaceva, più passava il tempo più ero contento. Per me l’arte è stato un regalo immenso, ma bisogna custodirlo, dedicargli molto tempo e offrirlo.”
Agnese Dianin, Elena Dianin, Maddalena Maria Radicchi.