Una lode che dura da ottocento anni
Nell’andare a vedere lo spettacolo “Cantico delle creature” a cura di Padre Marco Finco abbiamo scoperto che l’uomo all’interno della sua casa cerca di riprodurre la natura, perché quello che ha creato Dio è la prima grande casa dell’uomo.
Il “Cantico delle creature” è una lode a Dio come Padre del creato, ed è stato scritto ottocento anni fa, nel 1225.
L’anno prima Francesco aveva passato l’autunno in montagna, viveva nella natura e al servizio di Dio. Aveva le mani, i piedi e il costato feriti perché aveva ricevuto le stimmate da Gesù ed era quasi cieco.
Da questa situazione dolorosa e disagevole, a San Francesco nasce, nel cuore e nella mente, l’idea del Cantico delle creature; lui si sente talmente creatura e parte del creato che chiama tutto e tutti con l’appellativo di ‘Fratello’ e ‘Sorella’, anche la morte!
Di questo spettacolo ci colpisce la semplicità teatrale con cui sono presentati gli effetti scenici, tutti realizzati con poche e povere cose, che però riescono a rendere la bellezza e la letizia che viveva San Francesco nel guardare il creato.
Alla fine dello spettacolo abbiamo fatto questa domanda a Padre Marco:
Quali emozioni provi durante lo spettacolo?
“Provo tante emozioni e mi viene spesso da piangere”, ha risposto, “mi commuovo perché capisco che tutto è un dono che ci viene fatto, come la vita stessa. Quindi mi viene in mente quanto Dio ci vuole bene”.
È stato uno spettacolo divertente e simpatico, grazie anche agli effetti speciali che hanno incollato gli occhi dei bambini alla scena, ma anche profondo, perché, come accadeva a San Francesco, ci ha riempito di letizia e di gratitudine verso il Creatore.
Padre Marco non recita un copione, ma crede in quello che dice, realizzando così il compito assegnato ai suoi frati da San Francesco: “Siate i giullari di Dio!”.
A cura di Emma, Chiara, Anna e Anna