Noi cosa desideriamo?

23 Agosto 2024
“Il Mago Oz” un viaggio alla ricerca dell’essenziale

Entrati nella prima stanza dedicata al Mago di Oz, una delle mostre del Villaggio Ragazzi 2024, ci siamo accorti che la casa di Dorothy era tutta grigia, come la terra del Kansas, dove lei abitava con gli zii, grigi e tristi anch’essi, e con il suo cagnolino, che la rendeva sorridente.

Ci ha stupito che Dorothy, anche se viveva in un posto brutto, quando arriva nel “fantastico” mondo di OZ, desidera comunque tornare a casa. Nel suo viaggio non è mai da sola e, proprio grazie a questo, riesce a realizzare il suo desiderio.

Durante il suo cammino incontra anche alcuni compagni di viaggio coi quali diventerà amica. Ognuno di loro porta con sé un desiderio: lo spaventapasseri desidera un cervello, il boscaiolo di stagno un cuore nuovo, infine il leone vuole ardentemente avere il coraggio.

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare la nostra guida, Maria Sofia, e una delle allestitrici della mostra, Miriam.

Con quali materiali sono state costruite tutte le pareti?

“Volevamo costruire la mostra cercando di comprare meno materiale possibile, per questo abbiamo utilizzato molto materiale di riciclo e scarti di produzione, inutilizzati dalle aziende. Alcuni arredi ci sono stati prestati. La costruzione è stata affidata agli studenti dell’Accademia d’Arte di Brera che, in tempi brevi, hanno realizzato degli allestimenti meravigliosi”.

Cosa vi ha spinto a scegliere il Mago di Oz?

“Ci è stato proposto dalla curatrice e, leggendo il libro, abbiamo pensato che ci poteva essere un collegamento interessante con il tema del Meeting: l’essenziale. Infatti per ogni personaggio c’è qualcosa di essenziale, che porta con sé nel viaggio come desiderio da realizzare”

Qual è la parte la vostra parte preferita?

Miriam: “La mia parte preferita è quella del Mago di Oz, di solito considerato un personaggio negativo.  Vediamo invece che, quando viene scoperto, aiuta i personaggi nella realizzazione dei loro desideri e scopre anche se stesso, perché per lungo tempo aveva finto di essere qualcun altro.”

Maria Sofia: “La mia preferita, invece, è quando gli amici, nonostante abbiano già esaudito i loro desideri, accompagnano e aiutano Dorothy a realizzare il suo. E quando Dorothy scopre (solamente alla fine) che, grazie alle scarpette, sarebbe potuta tornare a casa da subito, è comunque grata del cammino che ha percorso insieme ai suoi compagni.”

Ci ha impressionato anche una frase che ci ha detto la curatrice (che passava di li): “Comunque per i desideri più grandi non serve e non basta un Mago che li esaudisca!”

 

A cura di Caterina, Rebecca, Lucas e Maria