Come si formano le galassie? Marco Bersanelli studia l’universo da quando era neonato. “Posso definirmi un ‘pediatra’ dell’universo. Ho cominciato a desiderare di studiarlo in seconda media”. Abbiamo incontrato l’astrofisico e docente all’Università di Milano, all’Enjoy Square, area adiacente al Villaggio Ragazzi. “Vivo a Milano che è un posto pessimo per vedere le stelle”, ci ha raccontato, “però una sera, con il cielo non ancora del tutto buio, mi sono incantato e mi sono chiesto: “cosa c’è oltre le stelle? Qualcosa ci dovrà pur essere! I miei genitori mi regalarono un telescopio e mi emozionai tantissimo, 30 anni dopo provai la stessa emozione quando riuscimmo a fotografare la Nebulosa di Orione. Sappiamo che tutte le stelle che vediamo ad occhio nudo sono parte di una famiglia e noi siamo dentro ad essa e viviamo in una galassia che contiene 200 miliardi di stelle. La cosa più incredibile di tutte è che l’essere umano, pur essendo solo un granello di polvere nell’universo, è anche l’unico in grado di indagarlo.
Esistono altre forme di vita nell’universo?
“Questa è la domanda più antica del mondo, a cui, ancora oggi, non si riesce a dare una risposta. Anche se l’universo è vastissimo, non è scontato che esistano altre forme di vita in altri pianeti. Questo perché, quando sono nati i primi microrganismi sulla Terra, erano presenti delle condizioni particolari, rimangono comunque ignote le modalità che scaturirono le prime forme di vita sul nostro pianeta.”
Come fai ad avere soddisfazione da uno studio così astratto e intangibile?
“La mia soddisfazione viene dall’elaborazione di immagini che, oltre ad essere belle esteticamente, ci permettono di raffigurare cose che più lontane nel tempo e nello spazio non esistono. Nel caso della fotografia della Nebulosa di Orione sono stati impiegati quasi 30 anni per scattarla.”
Il mondo dell’astrofisica e quello della religione possono convivere o sono incompatibili?
“Non riesco a immaginare come potrebbero non convivere: sono entrambe modalità di rapporto con l’infinito. C’è una realtà fisica e una più profonda di mistero, c’è una realtà materiale e una immateriale, le due però non sono in conflitto, sono cose diverse che possono essere unite e indissolubili.”
Perché sei venuto qui da noi?
“Mi ha spinto la curiosità di lavorare con ragazzi della vostra età, visto che non mi capita spesso e sono contento di aver preso questa decisione, perché è sempre una ricchezza lasciarsi sorprendere da qualcuno come voi. Mi ero immaginato di dover incontrare un vasto numero di ragazzi, invece con questa dimensione (sei persone, ndr) sono stato più libero di creare un dialogo e non una lezione. Ed è proprio nel dialogo che la nostra ragione trova respiro.”
Che cos’è per te una passione per l’uomo?
“La passione per l’uomo è la passione per ogni singolo essere umano e per il rapporto che ogni uomo ha con gli altri uomini e con l’universo. Non c’è nulla che non voglia essere raggiunto da uno sguardo umano.”
Redazione Enjoy Square: Alice de Sio, Carlotta Brera, Andrea Focarelli