Dialogo con Enrico Gentina, “curioso” ed esperto di videogiochi, che sarà protagonista domani all’incontro del Meeting “Homo ludens. Homo videoludens”.
Secondo alcuni dati economici il mondo dei videogiochi vale più di quelli di musica, televisione e cinema messi insieme. Ciò spiega in parte l’interesse altissimo a livello planetario del settore.
Dove siamo quando giochiamo? Quante possibilità dà e quante ne darà, il mondo dei videogiochi a noi ragazzi? Quanto spremiamo il nostro cervello quando giochiamo? Che competenze sviluppiamo nei nostri pomeriggi passati davanti ai videogame, spesso tra i rimproveri dei nostri genitori?
A queste e ad altre domande abbiamo provato a rispondere insieme ad un ospite d’eccezione: Enrico Gentina esperto di eventi e di videogiochi, che sarà protagonista domani all’incontro “Homo ludens. Homo videoludens”. Enrico in questi ultimi 6 mesi ha riunito un gruppo dei “50 curiosi”, persone che si interrogano sui videogame, che l’8 ottobre riuniranno ben mille persone in un “thinkaton”. Se non sapete cos’è un thinkaton tranquilli, ve lo spieghiamo noi! Si tratta di un ‘pensatoio’ che, partendo da un idea generale, proverà a tirare fuori nuove idee. Qual è questa idea di partenza? Riuscire a dimostrare che i videogiochi possono essere utili anche per il lavoro. Nei curricula del futuro ci sarà infatti posto anche per loro. “I vostri nonni mettevano nei curricula solo i lavori che avevano fatto”, ci ha detto Gentina, “i vostri genitori hanno cominciato a mettere anche gli hobby e voi probabilmente metterete anche i videogiochi a cui sapete giocare.”
A questo punto ci viene una domanda: i nostri genitori hanno ragione o no, quando ci rimproverano e ci dicono che stiamo troppo davanti ai videogiochi? In parte sì, in parte no. Sì perché molti di noi potrebbero starci troppe ore, fino a farla diventare una vera e propria ossessione e a rinchiudersi dentro casa senza avere una vita di relazioni. In parte no, perché? Secondo le nostre esperienze, giocando, impariamo molto più facilmente lingue come l’inglese o materie come la storia. Con i videogiochi fatti apposta per studiare, per esempio Minecraft Education Edition e Duolingo, oppure con app in via di sviluppo come Starting Finance. Con i videogiochi è possibile affrontare un fallimento, anzi mille fallimenti e ricominciare mille volte, rispettare e comprendere le regole, nella velocità decisionale. Altri vantaggi sono lo sviluppo del pensiero critico, la capacità di essere pronto in ogni situazione e la facilità nell’apprendere ragionamenti anche complessi.
Ma dove siamo quando giochiamo? “Quando gioco inizio seduto, ma quando stacco mi ritrovo steso”. Filippo racconta un problema che riguarda tutti: il nostro corpo è solo seduto sul divano quando giochiamo o è insieme a noi dentro al videogame? Il tema è molto ampio, l’incontro di domani dovrebbe darci alcune risposte. L’appuntamento è alle 19 sala Open Fiber A2.
Di Jacopo Astuti, Filippo Bella, Pietro Bonanni, Filippo Maria Diomedi, Giorgio Nasi