Apertura nel segno dell’eccellenza musicale e del grande virtuosismo della scuola violinista italiana per il XLII Meeting per l’amicizia fra i popoli con Uto Ughi. Il celebre Maestro si è esibito il 20 agosto alle 21.30 all’Arena Spettacoli SGR in Piazza Tre Martiri di Rimini, eseguendo le “Quattro stagioni” di Antonio Vivaldi, accompagnato dall’Ensemble d’eccezione denominato “Uto Ughi and Friends”, formato da sedici musicisti. L’esecuzione è stata preceduta dall’ascolto dei sonetti che lo stesso Vivaldi scrisse come introduzione di ciascuno dei quattro concerti. Il video del concerto è disponibile su quest pagina e sul nostro canale Youtube.
«Occorre sentire il dovere di tramettere agli altri la naturale propensione alla bellezza rappresentata dalla musica», ha affermato Ughi. «L’arte è sempre una ricerca continua di affinamento, di bellezza, di espressione ed eleganza. I Paesi che oggi sono più attenti alla musica sono quelli delle Estremo Oriente, dove ci sono tante orchestre giovanili, di bambini, di ragazzi, così come in Venezuela, con quanto di straordinario ha fatto il ministro Abreu perché si insegnasse a far musica anche nei quartieri più poveri, come per attuare una forma di riscatto sociale. In Italia da questo punto di vista abbiamo molto terreno da dissodare, specie nelle scuole, mentre sono vigenti leggi assurde come quella che parifica l’ingresso ai Conservatori a quello ai corsi universitari. Un errore grandissimo, poiché si deve iniziare a far musica dalla prima infanzia. Suonare uno strumento significa lavorare per un futuro migliore».
A proposito della capacità della musica di andare oltre le barriere politiche e ideologiche, l’artista ha ricordato l’importante esempio rappresentato dall’iniziativa di Daniel Barenboim, che ha creato un’orchestra formata da israeliani e palestinesi, «che in nome della musica si siedono davanti a un leggio e condividono la stessa bellezza. È la ricerca continua delle espressività, della bellezza, dell’armonia, che unisce e fa “accordare” le persone. La musica è l’unico grande linguaggio universale. Ascoltare e fare musica è una lezione di socialità e aiuta la comprensione tra i popoli, Diventa strumento di amicizia e collaborazione, lavorando insieme».
Sul profondo rapporto unisce la spiritualità alla musica Ughi ha detto: «È chiaro che la più straordinaria fonte di creatività musicale viene da Dio. Il violino non fa eccezione. Le più belle composizioni di Giuseppe Verdi sono i Requiem, come di Schubert, Mozart e Bach sono le Messe. La musica di questi geni era intrisa di una fede che oggi non c’è più. La musica è ricerca dell’assoluto, un tuffo nell’eternità, una porta d’accesso al trascendente. Attraverso la musica l’uomo cerca liberarsi dalle scorie della materia e accedere a un’altra forma di esperienza, non materiale».