Una presenza costante nel tempo, capace di suscitare domande e generare idee nuove quella dell’Università Cattolica al Meeting per l’Amicizia tra i Popoli di Rimini.
In questi giorni l’Ateneo è stato presente alla kermesse riminese con uno stand fisso, partecipando alla mostra “Il potere dei senza potere” sul presidente cecoslovacco Havel con l’intervento del professor Guido Merzoni, preside della facoltà di Scienze Politiche e attraverso docenti e ricercatori, in molti degli appuntamenti in agenda.
«Lo stand al Meeting – spiega Mario Gatti, direttore Area ricerca e sviluppo dell’Università Cattolica – ha reso possibile a molte persone della nostra Università di vivere l’ambiente positivo di questa manifestazione. Oltre agli appuntamenti, i contenuti e le mostre il Meeting è anche un modalità per incontrare autenticamente le persone. Lo stand si inserisce nel programma dell’Università Cattolica nella volontà di essere presente nella società civile, restituendo alla stessa il proprio contributo in ricerca e formazione continua».
Il professor Roberto Zoboli dell’Università Cattolica è stato tra i protagonisti, lunedì 19 agosto, dell’incontro sul tema “Cambiamento climatico ed energia rinnovabile: approcci integrati, strumenti ed esperienze di cooperazione allo sviluppo”.
«La finanza per il clima sta cambiando il sistema finanziario – spiega il professor Zoboli – banche, supervisori finanziari, banche centrali stanno muovendo verso l’inclusione del rischio climatico nelle loro decisioni di allocazione dei fondi. Un cambiamento molto radicale e molto importante che può cambiare il gioco a sostegno della sostenibilità del clima».
«Finanza e tecnologia sono due pilastri fondamentali delle politiche per il cambiamento climatico fin dagli anni ‘90, dalla Prima convenzione quadro sugli aumenti climatici. Negli ultimi anni il sistema della finanza per il clima ha raggiunto un’articolazione straordinariamente complessa in cui sono operative trenta organizzazioni internazionali, 21 diversi fondi multilaterali e bilaterali. La svolta rispetto a questa situazione caotica è l’attivazione dei Green Climate Fund».
Secondo il professor Zoboli ci sono altri aspetti del sistema finanziario rispetto al clima che sono particolarmente nuovi e interessanti e che riguardano la preoccupazione dei finanziatori, gestori di banche, supervisori finanziari per i rischi climatici degli asset che finanziano. «Stiamo assistendo a un cambiamento di atteggiamento molto veloce del sistema che non vuole più finanziare attività che siano esposte a rischi climatici e preferisce sostenere attività che vanno nella direzione di aumentare la resilienza. Un cambiamento molto radicale e molto importante che può cambiare il ruolo a sostegno della sostenibilità del clima». Grande interesse anche mercoledì 21 agosto per l’evento “Francesco e il sultano: una storia ancora da scoprire”. A raccontare la mostra “Francesco e il Sultano 1219-2019. L’incontro sull’altra riva” Maria Pia Alberzoni, docente di Storia medievale, e Wael Farouq, docente di Lingua a Letteratura araba.
Di tutt’altra tematica l’incontro di giovedì 22 agosto su “Costumi e simboli. I costumi degli Archivi Cerratelli per il film “Fratello Sole, Sorella Luna” di Franco Zeffirelli, a cui hanno preso parte la professoressa Maria Teresa Zanola, direttore dell’Osservatorio di Terminologie e Politiche linguistiche della Cattolica, e don Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo.
«I costumi della fondazione Cerratelli, in particolare quelli dei genitori di San Francesco tratti dal film Fratello Sole Sorella Luna – racconta la prof.ssa Zanola – sono un assaggio dell’intera collezione, e rappresentano l’incontro tra la sapienzialità artigiana che seppe realizzare grazie a Danilo Donati questa stupenda produzione per raccontare la vita di Francesco colta nel momento della sua adolescenza, della sua giovinezza e infine nel momento in cui si spoglia di questi costumi pesantissimi. Francesco vuole infatti liberarsi dal peso terreno e di tutto ciò che è inutile per poter cominciare un cammino di umiltà e un percorso di fede che lo porterà anche all’incontro con il sultano. Questi dialoghi avvengono attraverso costumi che ci avvicinano a simboli, segni, significati che vanno al di là dell’apparenza, sono come porte che noi apriamo per incontrare l’anima, lo spirito di personaggi, storie, narrazioni».
«La nostra presenza qui al Meeting – conclude la professoressa Zanola – vuole favorire questo racconto, questa memoria attraverso una porta che ci guida a studi linguistici, filologici, analisi di fonti, conoscenze intorno al costume che vanno al di là dell’immagine per portarci al cuore della tradizione culturale occidentale internazionale».