di Maurizio Vitali
Il talk show live è un modo inedito di fare il Meeting. Forse la novità più rilevante di questa special edition. Ogni giorno una puntata di 45 minuti, in onda alle 19, con ospiti in diretta da studio e con interviste e contributi filmati. In tutto nelle sei puntate, si è data la parola a più di sessanta esperti e professori italiani e stranieri. Un fil rouge: “Dopo il Covid, #quellicheripartono”, che si snoda in sei tappe (le prime tre col punto di domanda: Pandemia 2020: da dove si ricomincia? Ripartire o rifare? Come sta la terra? E poi: L’io in azione: conoscenza e creatività, Sostenibilità e sussidiarietà, e ancora L’io in azione: lavoro, impresa e solidarietà. Il programma è a cura della Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con ASviS (Associazione italiana per lo sviluppo sostenibile), Fondazione
Symbola e Cassa Depositi e Prestiti. Lo conducono due giornalisti televisivi di grande esperienza: Massimo Bernardini, conduttore di TV Talk su Rai 3 ed Enrico Castelli, già vicedirettore Rai e inviato del Tg1. Completano la squadra Eugenio Bollani (regista) e Silvia Becciu (Fondazione per la Sussidiarietà).
Proprio nella Fondazione presieduta da Giorgio Vittadini è germogliata l’idea di un talk.
Becciu: “Economia, ambiente, società, sostenibilità e sussidiarietà sono temi interconnessi che non è più possibile trattare separatamente. E sono temi complessi. Ma non ci siamo rassegnati all’idea rimangano riservati agli addetti ai lavori. Dovevamo trovare il modo di spiegarli in maniera facile e divulgativa, comprensibile a tutti senza banalizzare”.
Bernardini: “Il Meeting di quest’anno è prevalentemente digitale. Mi sono detto: assomiglia alla tv, possiamo lavorare su questa idea e magari tirar fuori qualcosa di nuovo. Che non fosse il talk show degenerato a rissa continua provocata per alzare l’audience. E’ nato un tandem con Enrico, particolarmente competente sui temi economici. Abbiamo voluto insieme realizzare uno spazio godibile di dialogo e di conoscenza”.
Castelli: “Lo strumento che scegli ha le sue regole. In un classico incontro tradizionale il relatore parla per venti, trenta minuti di fila, a volte anche di più. In un talk cinque minuti sono già tanti. Accettare questa regola è stato un lavoro, impegnativo ma appassionante, per noi e per gli ospiti. Questo, come ha detto Massimo, senza diventare schiavi del mezzo, ma salvando lo spirito Meeting che è di incontro, di dialogo, di ascolto per imparare”.
Enrico Castelli è tra l’altro l’autore della prima introduzione del mezzo televisivo in una mostra del Meeting, quando nel 2007 realizzò un “viaggio nelle carceri” proiettato poi nel contesto dell’esposizione.
Il gruppo è già al lavoro in redazione verso le nove, massimo dieci del mattino: si va avanti fino alle ventuno e anche dopo. Alle 19 Castelli e Bernardini sono in studio per la diretta, con gli ospiti. Bollani in regia.
Bollani: “Siamo un vero e proprio laboratorio: un evento pubblico che deve usare il linguaggio del lockdown. E’ una limitazione che diventa però occasione per fare dei passi. Per esempio usiamo anche Zoom per registrare i contributi filmati, le interviste da remoto. É un mezzo povero che fino a ieri avrebbe fatto stracciare le vesto agli addetti ai lavori. Invece possiamo usarlo bene, e anche risparmiare soldi”.
Un laboratorio. Chissà cosa ne uscirà per l’anno prossimo.