Stefano Ferri, ingegnere, da oltre 20 anni ha la responsabilità degli allestimenti del Meeting e ci racconta come ogni anno, subito dopo avere chiuso l'edizione, riparte con il lavoro per l’anno successivo seguendo la provocazione del titolo.
«Raccolte le informazioni di base, assieme all'ufficio progettazione, si iniziano a delineare i contorni del Masterplan ovvero della planimetria generale del Meeting dove vengono riportate tutte le aree che si andranno a realizzare, compresi gli spazi funzionali al lavoro tecnico di preparazione e assistenza del Meeting, dagli uffici ai vari magazzini».
Da subito Stefano lavora coinvolgendo i tanti amici volontari che con lui condividono la responsabilità di tutte e tre le fasi che caratterizzano l'evento Meeting: allestimento, manifestazione e disallestimento.
«Questo confronto è fondamentale - racconta Stefano - perché l'esperienza di ciascuno diventa patrimonio condiviso e ottimizza la progettazione e di conseguenza il lavoro.
Oggi il Masterplan per l’edizione 2024 è definito ed abbiamo già avviato le progettazioni di dettaglio dei singoli spazi, coinvolgendo gli amici architetti per le mostre, il villaggio ragazzi, lo sport e le sale per incontri e spettacoli.
È davvero un lavoro sinergico che vede la collaborazione di tante persone affinché tutto possa crescere in modo unitario e adeguato allo scopo, alla ricerca di spazi belli, confortevoli e di facile fruizione».
Il vice direttore del Meeting, Francesco Rainone, si occupa anche di operation e di ristorazione ed è una delle persone che maggiormente sono coinvolte con Stefano in questa fase di progettazione.
Francesco racconta come in questo periodo si stia lavorando sulla proposta dei servizi ristorativi, analizzando i dati dell'edizione precedente, le indicazioni ricevute dal pubblico Meeting e i feedback dei ristoratori e dei volontari impegnati in questo settore.
«Stiamo lavorando con i partner, che ogni anno ci accompagnano nella costruzione della manifestazione – racconta Francesco - per rendere la loro presenza sinergica sia in termini di contenuti che in termini di bellezza».
«A partire da gennaio - ci dice Stefano - abbiamo iniziato la ricerca dei materiali per ottimizzare acquisti e forniture, come il "verde" (piante, elementi schermanti, ecc.), la moquette e tanto altro. Ci aspettano diversi mesi di lavoro che serviranno da un lato a portare alla completa definizione di tutti gli ambiti, e dall’altro ad organizzare il prezioso lavoro dei volontari che si adopereranno nelle varie fasi».
La cosa bella è che questo lavoro, complesso e articolato è il frutto del coinvolgimento di tante persone che si mettono in gioco con competenze e cuore nella realizzazione di questa cattedrale , così potremmo chiamare il Meeting, che fisicamente ogni anno deve essere ricostruita.
Questo certamente gioca a favore di una bellezza che può solo crescere e che resta tra le persone per sempre».
Costruiamo insieme questa grande storia
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