Il Villaggio Ragazzi non è un parcheggio per bambini. Qui si fa la vera esperienza del Meeting
Efraim e Cristina raccontano la loro esperienza di volontari
“Ogni anno l’ ultimo giorno bisogna smontare tutto ciò che non può essere riutilizzato. Ricorderò sempre le lacrime di mio figlio in quel momento finale.” Questa è la risposta di Efraim Zaccaria alla domanda “perché il Meeting è un bene per il mondo?”. Efraim ha frequentato il Meeting sin da quando era bambino ed ora continua questa avventura come padre di famiglia. Un giorno un’amica gli propone di mettere la sua passione per il teatro al servizio del Villaggio Ragazzi.
Quest’anno il copione è tutto dedicato al Pinocchio di Collodi e riporta il titolo: “Sono davvero (S)fortunato”. Una storia che reinterpreta le peripezie del burattino più famoso del mondo incentrandosi sul senso di ricerca delle proprie mancanze. La sproporzione del desiderio trova terreno fertile nei bambini perché abituati ad immaginare. Non è facile rendersene conto, in quanto ci si perde facilmente nello spazio della fantasia infantile, in cui è difficile rinvenire la razionalità degli uomini. Spesso si preferisce evitare la fatica di sondare quel territorio inesplorato e ci si dimentica dei loro sogni.
“Che desiderio hai? Noi genitori non siamo più abituati a chiederlo ai nostri figli, perché hanno già tutto”. Così afferma Cristina Bianchi, che sempre di più chiama in gioco la sua vocazione di docente per combattere la riduzione dell’orizzonte e l’atrofia dello sguardo. Il coinvolgimento maggiore di Cristina nel Villaggio Ragazzi avviene tre anni fa, assecondando una richiesta di partecipazione. Cristina sapeva che quell’attività si sposava perfettamente con la sua creatività, fiamma inestinguibile della vita, ma non poteva immaginare che calore avrebbe generato. La “Fiaba Viva” è un espediente che favorisce l’immersione del bambino nella vicenda, collocandolo fisicamente nei luoghi e in mezzo ai personaggi narrati. Da una semplice idea come quella di raccontare la storia del Mago di Oz, nasce un percorso scenografico a tema ricco di ostacoli, prove da superare e mistero, realizzato con l’aiuto degli studenti dell’accademia di Brera.
Il risultato è meraviglioso, ma non come la constatazione di aver trovato una comunità in grado di accogliere e curare il tuo bisogno. Come i piccini, anche i grandi sono capaci di fruire la bellezza, sebbene con un numero maggiore di filtri, ed esattamente come loro non necessitano solo di parole ma devono sperimentare una corrispondenza autentica nel loro vissuto. Efraim e Cristina sostengono il Meeting con la loro presenza al Villaggio Ragazzi, grati dell’umanità che incontrano e dell’aria di festa che vi trovano. “Il Meeting è un punto di speranza” dice Cristina ed occorre che questa speranza continui ad esistere.
Il “Donaora” è una modalità semplice e concreta per sostenere questa speranza e per permettere a tanti bambini di vivere l’esperienza di ascoltare la storia di Pinocchio o girare per le stanze della mostra del Mago di Oz.