di Luca Gasperoni
Contribuire alla realizzazione del Meeting senza essere a Rimini: è questa la missione di Carlo Scrivano, volontario di lunga data, che da Pietra Ligure lavora per sostenere e coinvolgere più persone possibili.
“Conosco il Meeting da quarant’anni e da venti offro il mio contributo – annota rievocando gli anni di avvicinamento a Comunione e liberazione - credo sia una vera scuola di comunità, apre il confronto ogni anno con temi centrali della nostra vita”.
Carlo ha 56 anni ed è direttore dell’associazione provinciale albergatori di Savona, settore turistico, uno dei più colpiti dal Covid-19. Ma l’emergenza e i tanti impegni non hanno frenato il suo impegno per il Meeting con l’associazione ligure Cara Beltà, infatti, ha lanciato a luglio il pre-Meeting di Loano, quattro giorni di eventi per introdurre i temi della quarantunesima manifestazione.
“Su una terrazza sul mare, abbiamo offerto ogni sera momenti culturali per avvicinare le persone al Meeting e il riscontro è stato positivo”, racconta. Gli incontri sono stati trasmessi da varie testate giornalistiche online del Nord Italia e hanno raggiunto numeri importanti: oltre centomila spettatori su Facebook, ventimila su Youtube. La sponda per seguire a distanza gli incontri al Palacongressi in corso invece è arrivata dal sindaco di Finale Ligure con l’allestimento in un palazzo della cittadina di maxischermo per seguire in diretta gli incontri di questi giorni.
“Tutte le persone che ho portato al Meeting sono sempre rimaste colpite da quanto un evento di questa portata ti aiuti nella vita di tutti i giorni”, ribadisce Carlo che ha intenzione di venire a Rimini domani, per gli ultimi tre giorni. “Gli albergatori sono una categoria individualista ma il Covid-19 ci ha insegnato che non se ne esce da soli: servono sussidiarietà e collaborazione per risollevarsi – conclude Carlo – alla base del Meeting c’è sempre stata questa idea di partire dal basso per capire e superare le sfide insieme ed è per questo che sono sempre qua”.