Storie dell'”essenziale”

Agosto 2023
Image

Morgan e l’amore alla musica: “Educhiamo a scrivere una canzone al giorno”

“Dobbiamo educare gli uomini a scrivere canzoni sin da piccoli, il mondo diventerebbe un paradiso. Scrivete una canzone al giorno. Io ne ho 800 inedite.” Morgan, cantautore, compositore, musicista, e chi più ne ha ne metta, al Meeting ha spezzato la sua lancia a favore della canzone: “Le canzoni” ha detto durante uno stage di fronte a un foltissimo numero di visitatori, all’aperto nella fiera, “sono una cosa piccola, come un pompelmo, non sono un pallone, le teniamo in mano eppure sono la forma di musica più diffusa al mondo. Non sono una sinfonia. Gli accademici la relegano ad essere semplice musica leggera ma senza formalizzazione è lasciata al mercato. Se la formalizzassero si dovrebbe rispondere a canoni formali” E così se ne garantirebbe qualità e sviluppo. Grande Morgan, anche al Meeting ha dimostrato il suo valore e la sua professionalità assoluta.

Il cardinale-poeta, storia di un maestro di amicizia

Josè Tolentino de Mendonca è un poeta e una delle voci più autorevoli e note della cultura portoghese. Le sue poesie e i suoi saggi sono stati apprezzati con riconoscimenti e traduzioni in numerose lingue. Ma è anche un prete e soprattutto un cardinale di Santa Romana Chiesa, Prefetto del dicastero per la cultura e l’educazione. Guarda caso ha scritto un libro sull’amicizia. Poteva mancare al Meeting 2023? Sentiamolo: “L’amicizia è senza perché, non possiamo dire quando si diventa amici e per quale motivo, ce ne accorgiamo e basta. Ma bisogna imparare l’amicizia; tutti abbiamo questa capacità ma dobbiamo impararla e farla maturare; così l’amicizia non è mai lineare ed a volte è difficile; allora imparare il perdono è fondamentale.”

Nicolini e la fiducia nel metaverso e in una tecnologia amica

Massimiliano Nicolini, dirige il Dipartimento di R&D di Olitec – Olimaint, una tra le realtà più all’avanguardia oggi nel panorama mondiale della realizzazione del Web 3.0 e dei Metavers. Al Meeting di Rimini ha invitato tutti a “non avere paura delle nuove tecnologie: siamo passati dai ritratti pittorici alla fotografia senza disastri e senza comprimere la creatività”. Già dalle pagine online di Olitec aveva detto con chiarezza: “Il metaverso porterà un cambiamento inevitabile nel mondo del lavoro. Bisognerà abituarsi, come per tutte le tecnologie. La società si adatta sempre per usare al meglio i nuovi strumenti, bisogna solo comprenderne il potenziale.” Per scoprire una tecnologia amica vale la pena farsi accompagnare per mano da esperti come Nicolini. Il Meeting lo ha capito benissimo.

Shishkin, il Premio Strega Europeo 2022 che ha onorato il Meeting

Si è speso fino all’ultimo in interviste il Premio Strega Europeo del 2022 Mikhail Shishkin, uno dei massimi scrittori russi contemporanei che però vive in Svizzera, che giovedì 24 agosto ha visitato il Meeting e ha partecipato a un incontro sui temi della democrazia contemporanea. Mentre parlava con la Nuova Europa, la grande rivista emanazione di Russia Cristiana, con Radio Rai, i giornalisti del Meeting, il Quotidiano Nazionale e il magazine di CL “Tracce” una moglie silenziosa e sorridente lo seguiva e attendeva la fine di questo faticoso tour di interviste. Dal palco Shishkin è stato duro con Putin (è noto che cosa pensa) ma guardando Mikhail e la moglie è stato facile pensare che nel dialogo epistolare che caratterizza il romanzo “Punta di fuga” che ha vinto lo Strega ci sia molto del vissuto di una coppia russa in tempi di guerra.

Pellai, una “sentinella” scomoda del mondo adulto

Medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, Alberto Pellai, non perde occasione per mostrarsi la “sentinella” scomoda del mondo adulto verso quello adolescenziale, che urla, nei modi anche più terribili, un’attenzione, un ascolto, una prospettiva di crescita. Lo ha confermato intervenendo al Meeting di Rimini. Smartphone e tablet ai ragazzi? “Io ho dato il cellulare ai miei figli solo quando hanno finito le scuole medie, perché non si può salire su una Ferrari quando si hanno le competenze giusto per un go-kart e i genitori debbono essere consapevoli che a undici anni uno non può darsi da solo le regole per usare lo smartphone, perché il telefonino non è uno strumento ma un ambiente con dentro un milione di porte. E allora dobbiamo essere testimoni di “adultità” e dire anche dei no». Scomodo il Pellai… seguilo su Facebook.

Una storia di amicizia con i cantautori

L’anno scorso fu la volta di Brunori SAS, quest’anno è toccato a Giovanni Caccamo proseguire la storia di amicizia del Meeting con il mondo dei cantautori, che annovera anche il grande Edoardo Bennato. Sono sovente proprio loro a sollevare il velo di appiattimento culturale e di vita che sembra prevalere oggi, come ha denunciato al Meeting Olivier Roy. Ma Caccamo, vincitore del Sanremo Giovani nel 2015 e con un mentore d’eccezione come Franco Battiato, ha una storia particolare avendo “inventato” il “Manifesto culturale del cambiamento”: “Tempo fa ho deciso di raccogliere l’appello di Cammilleri ai giovani, di essere protagonisti di un nuovo umanesimo. Mi sono accorto che serviva una risposta corale.” E’ così che sono emerse le parole su cui costruire il futuro. Lui ha aggiunta la sua: “gratitudine”.

Maximo Ibarra (ad Engineering), campione di presenze al Meeting

Si chiama Maximo Ibarra, ha 54 anni, ha origini colombiane ed è ad di Engineering. Può accreditarsi tra i personaggi con il maggior numero di presenze al Meeting di Rimini, ben otto partecipazioni. Come dire che a dispetto della sua forte propensione a cambiare lavoro (il suo profilo LinkedIn evidenzia dodici progressioni di carriera passando per aziende di primaria importanza), una cosa non la cambia, il passaggio estivo al Meeting. Perché? “Ci venni nel 2011, per la prima volta come visitatore. Rimasi colpito dalla grande energia che percepivo nelle persone, nei volontari e nei temi trattati, qualcosa che non avevo mani visto in nessun altro convegno o manifestazione. Quella stessa impressione è cresciuta nel tempo.” E se sono otto le volte che vi partecipa da relatore gli si può credere. Grazie Maximo.

Gli dicevano: illuso! Invece… due ristopizzerie gestite interamente da autistici

Nico Acampora, nel ristorante al Meeting di Rimini di “PizzaAut”, interamente gestito da persone autistiche, prende il microfono e informa i suoi 300 avventori presenti: “Mi dicevano, Acampora, lei non riuscirà mai ad aprire ristoranti o pizzerie con quelle persone. Oppure: se pensa di riuscirci lei è più handicappato dei suoi ragazzi! Sapete che siamo l’unico caso in Europa? Diamo lavoro a 35 persone autistiche impegnate su due ristoranti, a Cassina de’ Pecchi, nel 2021, e a Monza, quest’anno. Abbiamo solo due … diciamo così, persone normali e sono una minoranza assoluta! I 35 fanno i pizzaioli, i camerieri, i barman. Abbiamo prodotto a oggi 220 mila pizze e al Meeting abbiamo fatto già numeri da record.” Applausi, applausi, applausi. Mangiando la Pizza special edition della Meeting GourmeAut.

Al Meeting la “caritativa” che aiuta a trovare lavoro a ex detenuti e in fine pena

“Una civiltà che recupera chi ha sbagliato nei confronti della società è una civiltà dell’amore e della giustizia e combatte in questo modo la recidiva di ogni reato.” Lo hanno scritto nel loro depliant i volontari dell’Associazione La goccia di Lube che a Torino aiutano a ritrovare lavoro i detenuti sottoposti a pene alternative e quanti hanno scontato per intero la condanna. “Queste persone sono gli ultimi degli ultimi”, spiegano i volontari che presentano la loro iniziativa il 24 agosto al Meeting, alle 16 all’Agorà della CdO Opere sociali (A5). “Quando si esce dal carcere si è già perso tutto e allora occorrono amicizie, vere e concrete nell’aiutare a ritrovare un lavoro, la ricetta del riscatto. La goccia di Lube in 4 anni ha preso in carico oltre 100 persone: alcune decine di posti di lavoro faciliati, una compagnia continua e libera a tutti.

Adriana Mascagni, quando il canto è una storia di amicizia tra generazioni

Quando l’ultima nota del coro si è dileguata creando un’unione assoluta tra il palco e gli spettatori e quando le persone del pubblico si sono tutte alzate facendo scrosciare gli applausi è come se si fosse materializzata una autocoscienza comune: Adriana ci ha fatto incontrare l’Altro, l’Amico inesauribile, dentro una storia di amicizia umana. E’ successo martedì 22 agosto sera al concerto “Il coro canta Adriana”, uno spettacolo dedicato a Adriana Mascagni, autrice di notissimi canti amati e cantati dal “popolo” di Comunione e Liberazione e da tanti cultori di canto che hanno apprezzato le sue composizioni. La Mascagni – salita al Cielo lo scorso dicembre - ha guidato per 25 anni il coro di Gioventù studentesca, i giovani di CL. Al concerto, cantori di tutte le generazioni, oltre 100 persone commosse. Come il pubblico.

I labrador antiesplosivi che rendono sicura l’amicizia

C’è la Polizia, certo, a garantire soccorso e sicurezza tra il popolo del Meeting di Rimini, ma non tutti sanno che ogni mattina, dalle 8 e a porte della fiera ancora chiuse, sette bei cagnoloni labrador dal pelo nero e lucido, accompagnati dagli operatori della ditta X-plorer Academy con la K-9 Services che li mette a disposizione, fiutano il Meeting 2023 alla ricerca di eventuali esplosivi. Tutto bene, finora. I cagnoloni setacciano metro a metro ogni locale di passaggio, le aree delle mostre, le toilette, gli stand, insomma tutto ciò che – come da intese con la Polizia – non è sala da convegni. L’olfatto dei labrador è addestrato a diversi tipi di esplosivo e la scelta di questi cani è dettata dal fatto che la razza si adatta molto bene a ogni ambiente di “lavoro” e sta a suo agio in mezzo alla gente. Che cosa volere di più?


Romano Scalfi e l’amore alla Russia, nel centenario della nascita

Cento anni fa nasceva Romano Scalfi, l’uomo il cui amore alla Russia lo portò a fondare “Russia cristiana”, sempre impegnato in attività di studio, di apostolato, di sostegno ai cristiani perseguitati in Urss, ad organizzare viaggi avventurosi per stabilire contatti con la “Chiesa del silenzio”, a diffondere il Samizdat. Padre Scalfi, nell’amicizia con don Luigi Giussani, fece nascere una fraternità di persone unite dall’amore per la tradizione cristiana e culturale della Russia e dell’Europa dell’Est, nella consapevolezza del suo valore per comprendere anche la storia dell’Occidente e apprendere vie nuove di una possibile rinascita basata sul valore della persona e sull’amore alla verità. Una mostra su Scalfi che morì nel 2016 chiedendo di “amare la Russia nonostante tutto” è noleggiabile al Meeting allo stand di Russia Cristiana.

 

La mission di Invitalia, una storia che si racconta al Meeting

E poi dicono che va tutto male... Invitalia, l'agenzia nazionale per lo sviluppo, proprietà del ministero dell'Economia, che gestisce gli incentivi per le imprese, nel 2022 ha sostenuto oltre 100.000 imprese. Di queste circa 4.800 sono quelle nuove. Sono stati 34.000 i posti di lavoro tra creati o salvaguardati (erano 27.000 nel 2021), di cui il 65% nel Mezzogiorno. Numeri che definiscono sempre più chiaramente il ruolo di Invitalia, che sostiene l'intero ciclo di vita delle imprese, dalla nascita allo sviluppo, passando per ampliamenti o sostegni in equity, con un occhio particolare a innovazione e sostenibilità e alla competitività dei territori. Sempre nel 2022 Invitalia ha attivato investimenti per 18 miliardi di euro. L’agenzia ha scelto il Meeting per raccontarsi: al padiglione A3 incontri, storie imprenditoriali, giochi e area espositiva.

La sorpresa della Fiera internazionale del libro… da Sharjah al Meeting

In Occidente, pensi a una fiera del libro e vengono in mente Torino, Francoforte, Lisbona, Parigi… ma il Meeting sa sorprendere sempre anche in questo, grazie al legame sempre più stretto che ha con il mondo arabo. E così, quest’anno, sul palco della kermesse riminese è salito Ahmed Al Ameri, presidente della Sharjah International Book Fair, nella città di Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, che sta trasformando l’evento in uno dei più prestigiosi appuntamenti mondiali del libro. Il Meeting ha intercettato la Fiera grazie a Wael Farouq, docente all’Università Cattolica e “ponte” di un’amicizia tra Rimini e mondo arabo che di anno in anno va approfondendosi e che lascia tracce di cura reciproca. Non l’appiattimento, non il preconcetto, ma la stima in una storia di amicizia fa nascere cose inaspettate.

L’uomo della fusione nucleare, il Meeting va alle stelle

Ambrogio Fasoli, italiano ma operativo in Svizzera al Plasma Center di Losanna, è da un mese circa alla guida di un consorzio che raccoglie 29 Paesi (tra cui anche l’Ucraina, con 4000 ricercatori e mille studenti) chiamato Eurofusion e che sta compiendo passi importanti verso la realizzazione di generatori di elettricità da fusione nucleare. Un risultato che non è ancora dietro l’angolo, ma l’anno scorso è stato raggiunto un record di energia da fusione nucleare, ha detto Fasoli al Meeting. Questo sistema di generazione di energia è la vera alternativa sostenibile alla fissione nucleare delle attuali centrali e può coronare il sogno di portare sulla Terra l’energia come quella sprigionata dalle stelle. Un futuro che passerà anche attraverso il progetto “Iter” al quale partecipano anche Usa e… Russia!

L’amicizia sbocciata in Rione Sanità a Napoli dà lavoro e tutela i beni culturali

“Con la cooperativa La Paranza, dal 2006, insieme con un gruppo di fraterni amici, gestisco le Catacombe di Napoli nel Rione Sanità di Napoli. Per molti, la nostra esperienza è diventata un “modello” virtuoso da replicare in altri contesti italiani per avviare percorsi di auto sviluppo e riscatto sociale.” Parla così di sé Vincenzo (Enzo) Porzio, e dice il vero. La cooperativa dà lavoro a tante persone in difficoltà, per il 70 per cento di loro provenienti dal rione Sanità, ma si avvale della collaborazione di esperti e studiosi dei beni culturali. Un’amicizia che dà anche lustro e sostegno a un territorio difficile. “Una storia di riscatto, nata dal basso e che punta all’essenza”, precisa Porzio. L’ha raccontata in molte università: Bocconi, Cà Foscari, Federico II, Luigi Vanvitelli, Luiss, Parthenope, Fukui in Giappone. Al Meeting il 20 agosto.

Pippo Molino, la musica e come don Giussani suggeriva di eseguire i canti

In un libro preziosissimo di informazioni, disponibile alla libreria del Meeting, Pippo Molino, per anni direttore del coro di Comunione e Liberazione, racconta come don Luigi Giussani invitasse a eseguire canti del repertorio più in uso all’interno del Movimento. Quale significato dava a certi canti? Come chiedeva che fossero eseguiti i canti religiosi tradizionali, oppure i negro spiritual, oppure ancora i canti di Claudio Chieffo e Adriana Mascagni, o i canti russi, le canzoni brasiliane, le canzoni napoletane, i canti di montagna e gli inni di Vitorchiano…? Molino lo spiega in un crescendo di illuminanti ricordi e suggerimenti, spargendo con generosità queste informazioni tra testi e partitute, offrendo anche con un Qr code tracce di audio esemplificative. Una miniera di informazioni, un tesoro di amicizia, nella musica.

Due amici alle origini del cristianesimo, Paolo e Barnaba

Gli Atti degli apostoli raccontano una storia incredibile di amicizia, quella tra san Paolo e san Barnaba, i primi apostoli a lanciarsi in un viaggio missionario in terre pagane. Il loro sodalizio è raccontato nella mostra dei preti della Fraternità e delle suore Missionarie di San Carlo al Meeting di Rimini allestita al padiglione C4. Una mostra che entra nell’intimo di un’amicizia solida, reale, che è all’origine del cristianesimo nel mondo occidentale. Spiegano gli organizzatori: “Questa storia fa vedere come Dio abbia voluto raggiungere tutti gli uomini attraverso una compagnia umana, anch’essa piena di limiti ed errori, ma sostenuta dallo Spirito. Guardare all’avventura di Paolo e Barnaba ci aiuta a vedere la bellezza di questa misteriosa via che Dio ha scelto per farsi conoscere ad ogni popolo e ad ogni persona.”

 

Scoprire (o riscoprire) Dorothy Day, la donna esaltata dai Papi

Accadde 90 anni fa: un cattolico di origine francese, Peter Maurin, e l’americana Dorothy Day si incontrano a New York e condividendo gli stessi ideali di giustizia sociale danno vita al Catholic Work Movement, impegnato nella tutela dei diritti dei lavoratori e nell’accoglienza dei diseredati. Dorothy ha fino a quel momento un’esistenza turbolenta e le turbolenze non mancheranno ancora nel futuro, ma Dorothy è alla svolta principale della sua vita. Una storia che attira ancora oggi l’attenzione, specie della Chiesa e dei Papi. Si deve a Giovanni Paolo II il via libera all’apertura del processo di beatificazione, e papa Francesco, a New York, nel 2015, l’ha accomunata ai grandi della Storia Usa, Lincoln, Luther King, Merton. Il Meeting ne parla con gli scrittori Giulia Galeotti e Robert Ellsberg. Ore 17, 20 agosto, D3.

 

 

Silvio Cattarina e il vero problema dei ragazzi

Si chiama Silvio Cattarina e con la comunità terapeutica per minorenni L’imprevisto fondata a Pesaro nel 1990 in oltre 30 anni ha già accolto più di 1200 ragazzi, comunità di accoglienza, case di reinserimento, una cooperativa sociale. Sa quello che cercano i giovani, amicizia vera a sé, amore. Per loro, spiega “il dolore più grande non è il male ma è il bene, è l’amore. Se non c’è l’amore, se non lo conosci, se non lo incontri, se non ti chiama, succedono sicuramente guai molto grossi e, infine il ragazzo si arrabbia, diventa aggressivo e violento. Sono così, duri, cattivi, perché hanno paura. Di che, di cosa? Del loro cuore e della vita, dell’immensità della vita, della realtà.” Silvio Catterina porta la sua testimonianza al Meeting. Ore 21, 20 agosto, D3.

L’intelligenza artificiale e la tecnologia al setaccio di San Francesco

Lo spirito di san Francesco non smette mai di stupire. Vaglia ogni cosa con spirito aperto e tiene la barra dritta sull’uomo e sulla natura, amica dell’uomo. E’ ciò che avviene con Paolo Benanti, francescano del Terz’Ordine regolare, teologo, ma più notoriamente esperto di etica, bioetica ed etica delle tecnologie. Ad ascoltare i suoi podcast, a legger i suoi blog si respira l’aria fresca della curiosità, della competenza e della chiarezza del giudizio sempre legato a tutelare l’umanità. Nel suo sito dice chiaramente: “Cerco di mettere a fuoco il significato etico e antropologico della tecnologia per l’homo sapiens; siamo una specie che da 70 mila anni abita il mondo trasformandolo. La condizione umana è una condizione tecno-umana…” Naturalmente, Paolo Benanti è al Meeting…

Pittura: Alberto Burri e la materia

Alla fine della sua carriera diceva “Per me la materia è una presenza irriducibile”, quasi arrendendosi all’enorme sforzo di “controllarla” che aveva guidato le sue installazioni e i grandi cicli pittorici esposti nei luoghi più prestigiosi dell’arte contemporanea, dal Moma al Guggenheim, dalla Galleria nazionale di Roma alla Tate Gallery, dal Museo nazionale d’arte moderna di Parigi ad altri. Motivo per cui la realtà non era più da “rappresentare” ma da “presentare”. Una realtà amica… Il Meeting ha incontrato la storia di Alberto Burri, pittore di fama mondiale ma ancora poco celebrato in Italia, che scoprì la sua vocazione artistica tornando dalla prigionia nell’ultima Guerra mondiale. Una figura che il Meeting propone al grande pubblico con la mostra “Burri. Forma spazio equilibrio” e con un’installazione d’eccezione.

Vacanze: la montagna attrae, suscita domande… con la Compagnia della cima

“La realtà è per noi”, dice Roberto Gardino de “La compagnia della cima”, nome che dà anche il titolo a una mostra installata al Meeting 2023, “ed è il segno di una Bellezza che ci attrae, che ci meraviglia, che suscita domande, che ci spinge a raggiungerla.” Parla della montagna, Gardino, e dell’esperienza dell’associazione - un gruppo di amici cultori della montagna attivi in Piemonte e anche in altre realtà del Nord Italia – che da quasi dieci anni accompagna escursionisti e scalatori a scoprire il senso e il fascino di un viaggio verso le cime. La mostra, grazie a testi e fotografie suggestivi, fa immergere il visitatore nell’esperienza di un’escursione in montagna – la fatica di raggiungere una meta, seguire una guida, salire in cordata – offrendo anche dialoghi con alpinisti e appassionati di montagna.

Letture, a 40 anni dall’uscita de “Il cavallo rosso”, la storia di Eugenio Corti

Uno dei più importanti “longseller” della letteratura italiana contemporanea, “Il cavallo rosso”, di Eugenio Corti approda al Meeting. Pubblicato 40 anni fa dall’editore Ares (36 edizioni, 8 traduzioni in lingua straniera), è raccontato in una mostra che, il 21 agosto (ore 21 Sala B2), culminerà nella sesta edizione del Premio internazionale intitolato al grande scrittore brianteo, a quasi 10 anni dalla morte. Nel libro, vicende romanzesche e insieme vere si intrecciano con gli avvenimenti che hanno sconvolto il mondo tra il 1940 e il 1974. Leggere Corti è fare esperienza di una lettura “amica”, che oltre a far gioire, soffrire, crescere, insieme con i protagonisti, aiuta a fare chiarezza sul perché della vita e sul significato del mondo. Ogni giorno, alle 16 e alle 18, letture, dialoghi e confronti sui personaggi del romanzo e sull’autore.

Dodici artisti illustrano i sogni dei giovani e il loro “Manifesto del cambiamento”

Undici grandi artisti over 70, del calibro di Pomodoro, Plessi, Isgrò, Scianna, Cataldi, Napoleone, Strazza, Ceroli, Pistoletto, Paladino e Jodice e un valente under 70 come Maurizio Cattelan hanno tradotto in loro opere 12 parole che fanno parte del “Manifesto culturale del cambiamento” al quale, su iniziativa di Giovanni Caccamo, musicista e cantautore e allievo di Franco Battiato, hanno contribuito studenti, giovani professionisti, artisti, sportivi e operatori del sociale. Le opere compaiono In un allestimento suggestivo (una collina con un bosco) visibile al Meeting 2023 e al quale ha collaborato Micol Forti, curatrice della Collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani. Un’operazione che avvicina e rende amiche le diverse generazioni.  Le opere saranno battute all’asta il prossimo ottobre a beneficio di progetti di sviluppo della Andrea Bocelli Foundation.

Costruttori di pace e di amicizia: la storia del monastero trappista di Azer, in Siria

Marta Luisa Fagnani è una suora dell’Abbazia di Valserena che vent’anni fa, con altre consorelle, ha deciso di dare vita a un monastero trappista ad Azer, in Siria. Una storia che è crescita in questi ultimi anni tra difficoltà enormi, la guerra del 2011, le epidemie (Covid, nel 2020, quella del colera nel 2022) e il terremoto di quest’anno. Eppure proprio in questi luoghi abbandonati e in mezzo a queste emergenze suor Marta e le altre monache sono state presenti con la certezza di una amicizia incondizionata capace di creare germogli di speranza. Suor Marta parlerà al popolo del Meeting in un panel ma anche attraverso la mostra “Azer, l’impronta di Dio”, con video, interviste, testi e foto che documentano una presenza orante e gratuita tra sciiti, sunniti e cristiani e nell’amicizia con cooperatori internazionali.

Josè Gregorio Hernandez, il medico amico del popolo venezuelano

A cavallo del 900 ha operato in Venezuela un medico che si è speso interamente per il suo popolo e che, non a caso, la Chiesa ha proclamato beato nel 2021. Si tratta di Josè Gregorio Hernandez Cisneros, vissuto tra il 1864 e il 1919. Oltre a essere stato medico è stato anche accademico e religioso. Per la fama della sua attività benefica è ancora oggi notissimo e venerato nel Paese e nell’America Latina, ma ancora poco conosciuto e stimato nel Vecchio Continente. Al Meeting la mostra “Il medico del popolo” propone un percorso biografico evidenziando una figura di uomo che ha vissuto intensamente la realtà, amico del suo popolo. La mostra contiene anche una reliquia del beato. Nel rapporto con Dio, Hernandez è diventato un punto di luce per tutti. In un convegno ne parla il vescovo di Caracas, Porras Cardozo.

Un grande scrittore, Daniele Mencarelli, racconta l’amicizia sociale

Metti uno scrittore e poeta di recentissima fama come Daniele Mencarelli e un bravo illustratore come Giovanni Bettiol. Insieme, nella mostra al Meeting “Da solo non basto” raccontano in forma poetica e per immagini le domande, le attese, le ferite, i desideri dei giovani immedesimandosi in loro. Storie di infanzie difficili, di fallimenti scolastici, di cadute e tentativi di ripartenza, di disillusioni che hanno però incontrato esperienze di amicizia sociale come quelle di Kairos (che si occupa di minorenni in difficoltà), Portofranco (aiuto allo studio) e Piazza dei mestieri (formazione orientata al lavoro), diventate per questi ragazzi luoghi dove la loro umanità è abbracciata e valorizzata. Storie esemplari (puoi incontrare ogni giorno dieci ragazzi di ognuna delle tre iniziative) che saranno presentate al cardinale Zuppi il 20 agosto.

Storie di Dario, Cristiana e la Piazza dei mestieri, perché nessun giovane si perda

L’anno prossimo compie vent’anni. Si chiama Piazza dei Mestieri ed è un luogo di educazione e aggregazione per i giovani. Ogni anno, nelle sue sedi di Torino, Catania e Milano, accoglie più di 5.000 giovani italiani e stranieri che vogliono imparare un mestiere e trovare un lavoro. Nascono così panettieri, cioccolatieri e birrai, cuochi e camerieri, grafici e informatici, acconciatrici e “barber”. Conta sull’opera di 400 dipendenti e di centinaia di professionisti e docenti, mentre con il mondo dell’imprenditoria ha stretto una grande alleanza perché educazione e lavoro diventino parte di un unico processo educativo. Tutto nasce da un’amicizia, quella di Dario e Cristiana e di altri attorno a loro, e da un evento – la morte prematura di un amico - che da tragedia si è trasformato in fonte di vita per sé e per il mondo.

Portofranco, “gli amici dello studio” un’onda di attenzione che raggiunge tutt’Italia

Un’idea semplicissima, ma fino a quel momento non strutturata: non lasciare soli i ragazzi e le ragazze nell’impegno della scuola e nella fatica dello studio e soddisfare questo bisogno dando vita a una compagnia stabile. Con la convinzione che la persona non coincide con il suo bisogno, ma emerge nel bisogno che ha. L’idea è di un prete milanese, don Giorgio Pontiggia, l’opera si chiama Portofranco e oggi conta su 4000 volontari che aiutano nello studio altrettanti ragazzi e ragazze, in un rapporto uno a uno, e in ben 48 centri diffusi in tutt’Italia sotto lo stesso nome. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha recentemente insignito il presidente di Portofranco dell’Onorificenza al Merito della Repubblica, Alberto Bonfanti, riconoscendo il valore di una realtà di amici attiva da ormai 24 anni.

“Non esistono ragazzi cattivi”, i 50 giovani di Kairos, con don Claudio Burgio

Tra Milano e la vicina Vimodrone sono attivi una comunità e una serie di appartamenti che ospitano adolescenti e giovani maggiorenni, tra i 14 e i 25 anni, soggetti a procedimenti penali e a provvedimenti amministrativi e civili. A ogni giovane viene proposto, in rete con i servizi sociali pubblici, un percorso personalizzato che punta al reinserimento sociale autonomo e responsabile. Si tratta di un’iniziativa nata nel 2000 dall’intuizione di don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile di Milano. A oggi nella comunità e negli appartamenti vivono 50 giovani e operano 30 educatori, professionisti in varie discipline, e 60 volontari. Kairos, il nome dato all’iniziativa (“momento favorevole” in greco) offre occasioni per “ripartire”: arte espressiva, orientamento professionale, cultura e sport.

Amico Testori, sulle tracce dell’uomo e dello scrittore nel centenario della nascita

Nel marzo del 1978 un notissimo scrittore scrive sul Corriere della sera un articolo sulla strage di via Fani e il sequestro di Aldo Moro. È Giovanni Testori. Il suo articolo attira l’attenzione di un gruppo di giovani di Comunione e Liberazione che decidono di incontrarlo. Ne nasce un’amicizia che svelerà passo dopo passo un volto diverso e nuovo del grande intellettuale e artista e che coinciderà con il crescere del Meeting di Rimini. Un Testori diverso, per certi versi inedito, è quello che il Meeting propone quest’anno, nelle testimonianze di quei ragazzi che l’incontrarono, tra cui Riccardo Bonacina, e la allora presidente del Meeting Emilia Guarnieri. Ma è nello spettacolo “Maddalene”, con l’attore Valter Malosti, che il Meeting farà il suo più originale tributo a Testori. Chi è stato davvero Giovanni Testori?

Brigitte Bardot e l’amicizia tra un ragazzo ebreo e un anziano musulmano

Parigi: nel negozio di monsieur Ibrahim, musulmano, entra Brigitte Bardot. Chiede una bottiglia d’acqua. “Quanto le devo?” “Quaranta franchi signorina.”  “Non sapevo che l’acqua fosse così rara, da queste parti”. “L’acqua non è rara, ma le vere dive sì.” BB arrossisce, paga e se ne va. Un ragazzetto ebreo, solito a rubare scatolette di cibo nel negozio del musulmano assiste alla scena: “Che faccia tosta, monsieur Ibrahim!” “In qualche modo bisogna pure che rientri di tutte le scatolette che mi porti via.” Quel giorno diventarono amici. A questa storia di amicizia è dedicato lo spettacolo di apertura del Meeting, su testo di Eric-Emmanuel Schmitt, con l’attore Sergio Rubini, regia di Otello Cenci. L’amicizia tra Schmitt e il Meeting è datata 2022. Dice Cenci: “Gli piace raccontare storie di uomini feriti dalla vita che hanno bisogno di amicizia.”

Gli Ufo vengono da Saronno: 50 ragazzi portano in scena l’ossessione Moby Dick

Si chiamano Ufo, che sta per “È Urgente Forzare l’Orizzonte” e sono cinquanta ragazzi che fanno teatro, a Saronno, guidati da maestri di recitazione d’eccezione. Al Meeting portano in scena il Moby Dick di Melville, per dire che darsi un grande obiettivo (catturare il cetaceo) può degenerare in ossessione se diventa una missione privata, che esclude la relazione con altri (in questo caso la ciurma). Con loro in scena Alessandro Preziosi. La storia di “Ufo” è esemplare. “Ufo” spiegano i ragazzi “è per vocazione un luogo d’arte accanto a un santuario rinascimentale. Lo abbiamo arredato, dotato di un piccolo teatro, di un luogo per fare musica, di laboratori artistici. Ufo è uno spazio di bellezza e di indagine, dove l’arte serve ad aprire le domande, e di prossimità creativa, il contrario di seppellirsi in cameretta”.

Raccontare e vivere l’eredità di un padre, la storia affascinante di Paolo Jannacci

“Parlare e scrivere di Enzo Jannacci è un’impresa. Ci sono i ricordi, gli sguardi, gli aneddoti, le fotografie… ma non bastano, elementi effimeri che piano piano si dissolvono. Quello che rimane, invece, sono la musica, le canzoni, le poesie…” Paolo Jannacci vive così il destino dei figli dei grandi artisti essendo però diventato anche lui un grande artista. Lo si troverà sul palco del Meeting con le canzoni del padre. Nel libro “Enzo Jannacci. Ecco tutto qui”, Paolo descrive il padre come un “artista diviso a metà tra un medico chirurgo e un musicista che setacciava l’animo umano e lo raccontava con gli occhi di un ragazzino. Un perenne ragazzo che bruciava dalla voglia di viver esageratamente per poter ridere dei guai e raccontare le emozioni e la sofferenza dei più deboli, di chi è stato escluso.”

Gabriele Lavia e il testo teatrale della sua vita, l’uomo ridicolo di Dostoevskij

Se si dovesse raccontare Gabriele Lavia e individuare la “cifra” del suo fare teatro bisognerebbe riprendere in mano “Il sogno di un uomo ridicolo” di Fedor Dostoevskij. Agli amici del Meeting, per i quali ha ideato una nuova rappresentazione del capolavoro del grande russo, ha rivelato che questo “è il testo che più ha rappresentato nella sua vita. Ho scelto di mettere in scena questo spettacolo per riaffermare con forza come l’indifferenza, la corruzione e la degenerazione non possono essere le condizioni di vita della nostra società”. Nell’opera il protagonista è un uomo da sempre estraneo alla società che ha deciso di suicidarsi. Sta per farlo ma si addormenta: inizia a sognare la propria vita in un pianeta del tutto simile alla Terra abitato da splendidi esseri non ancora corrotti.

Il jazzista che suona per amicizia, storia di Maurizio Carugno e un candidato beato

“Per me il jazz è sempre stata la possibilità di avere una stessa passione che cementa un’amicizia e un gusto nel fare musica insieme. E quando ascoltiamo un disco vogliamo che qualcosa accada: desideriamo stupirci come ci stupiamo davanti alla vista di una vetta alpina o di un tramonto sul mare, davanti a un’architettura monastica o a un grattacielo di New York”. Maurizio Carugno in un’intervista (culturacattolica.it) svela il suo animo, capace di stupirsi anche di un grande amico, il chirurgo modenese Enzo Piccinini del quale è stata avviata la causa di beatificazione. A lui Carugno dedica uno spettacolo al Meeting “Il cuore in ogni cosa”. “Lo stupore” ha aggiunto Carugno nell’intervista, “genera la volontà di conoscere più a fondo l’oggetto del desiderio fino a un abbraccio che in alcuni casi diventa totale.”

Il patron delle etichette indipendenti e Morgan, connubio di amicizia al Meeting

Storia di un festival musicale emergente: è quella del Meeting Music Contest (arrivato ormai alla sua terza edizione) che sarà di scena al Meeting di Rimini, frutto di una liason che ha per protagonisti Otello Cenci e Giordano Sangiorgi, patron del Mei, la kermesse di Faenza dedicata alle Etichette indipendenti, e un grande amico di quest’ultimo, il musicista e cantautore Morgan. Un Morgan per certi versi inedito quello che si presenta al Meeting. Con lui a presiedere la giuria d’onore del Meeting Music Contest che dovrà esprimersi sulla cinquina di finalisti (Emanuele Conte, Humanoira, Alice Mammola, Marta e Claudia Salvini) e con lui impegnato in uno stage pomeridiano dedicato alla scrittura creativa, all’arrangiamento musicale e alle tecniche di produzione.

Un palco per la convivenza pacifica tra i popoli, il Caracalla Dance Theatre di Beirut

Il “Caracalla Dance Theatre” di Beirut, sintesi della tradizione della danza mediorientale e della scuola della coreografa Martha Graham, ha riaperto la sua sede e gli spettacoli la scorsa primavera nella capitale libanese, dopo un’assenza dalle scene di cinque anni, tornando a diventare punto di incontro e di convivenza pacifica che oggi vede insieme siriani e libanesi, russi e ucraini, persone di cultura e religione diverse. La sua scuola di danza, di fama mondiale, si ripropone ora come un’esperienza profetica ed esemplare di espressività e pace, ritornando al Meeting di Rimini con uno stage d’eccezione con i suoi ballerini e coreografi. Nel giorno conclusivo del Meeting racconterà la storia di questa nuova avventura l’affascinante Alissar Caracalla, istruttrice di danza, coreografa e art director.

La voce femminile del Brasile che viene dal silenzio, l’amicizia secondo Monica

Il lockdown le ha fatto scoprire il silenzio. Che cosa strana per una cantante, per una voce che è fatta per riempire di significato, di emozioni, di suggestioni, il silenzio della vita. Eppure…  “è davvero un esercizio”, spiega Monica Salmaso, una delle più belle voci femminile della musica brasiliana odierna. “Dal silenzio nascono le cose, le idee, la volontà, i desideri profondi”. Durante quel periodo, mettendo a frutto il silenzio, ha radunato su Instagram tanti amici musicisti ed è iniziata una compagnia sui social che non è passata inosservata ad alcuni amici del Meeting e da cui è nata un’amicizia. Amicizia che arriva quest’anno fino a uno spettacolo a Rimini che si annuncia straordinario, sull’onda di un grande successo in Brasile per Monica, chiamata dal un mito come Chico Buarque a far parte della sua tournée nel 2021.

Derthona, la terza forza del basket italiano: la squadra che ama il suo territorio

A Tortona, in Piemonte, sta realizzando la Cittadella dello Sport, che diventerà la sua casa, la casa del Derthona Basket, terza forza della pallacanestro italiana, da due anni squadra di punta del campionato di massima serie. A Rimini, per sei giorni, un’altra Cittadella dello Sport, nell’area A7/C7. Ma prima ancora il Derthona (Tortona in Latino) Basket è una case history di come una città di provincia possa assurgere a protagonista dello sport professionistico, radicando la sua iniziativa proprio sul territorio da cui nasce. Il Gruppo Gavio, da quando ha preso le redini della società, dalla stagione 2017-18, ha inanellato successi: Coppa Italia di A2, Supercoppa nel 2019, primo posto in Serie A2 nel 2021, terza quest’anno in A1. La Cittadella dello Sport a Tortona sta per essere ultimata. Quali le ragioni di un successo?

“Bez”, storia di un riminese con la testa nella moto

Marco Bezzecchi, “Bez” per i fan, classe 1998, dopo sei stagioni nel Motomondiale e un terzo posto in Moto2 nel 2021, è approdato alla MotoGP con la Ducati del VR46 Racing Team. La storia del giovane romagnolo, apprezzato e valorizzato da Valentino Rossi, approda a un altro traguardo, questa volta non sulla sella ma come testimone di una passione che raccoglie migliaia di romagnoli e italiani, a Rimini, al Meeting dell’amicizia tra i popoli. Nel 2023 in Argentina ottiene la sua prima vittoria nel MotoGP. Al Meeting, in un incontro-intervista svelerà ai suoi fan l’uomo Bezzecchi: che cosa scatta nella mente e nel cuore di un giovane pilota quando guida bolidi che arrivano a superare i 360 chilometri all’ora? Che cosa sono la correttezza, la sportività, l’amicizia con chi ci si allena e poi sabato e domenica diventano avversari?

“Creativamente” amici, l’azienda che fa giochi educativi

Faceva il dirigente e il manager d’azienda. Poi, improvvisamente, vent’anni fa, come per dare ascolto a un bisogno di fare qualcosa di diverso, una sfida nuova e professionale dove rischiare in prima persona, ecco l’imprevisto: inventa un gioco didattico. Decide di andare a fondo di quell’idea. Oggi Emanuele Pessi è un inventore e editore di giochi didattici con la società CreativaMente, con un’attenzione particolare ai bambini e agli adulti con loro, le famiglie. La sua storia, dove l’amicizia trova espressione nei giochi da tavolo non da soli ma con gli altri, è presente al Meeting nel Villaggio ragazzi C5. Con lui altre storie di passione per i giochi da tavolo, con Giacomo Ghiringhelli, Francesco Ballerini e Maurizio Giacometti che propongono, tra gli altri, anche giochi inediti, prototipi da testare.

Tutti insieme alla Maratona di lettura ad alta voce

Un’inesauribile amicizia salva bambini, uomini e natura: è il senso di un famosissimo libro per ragazzi “Il giardino segreto”, della scrittrice Frances Hodgson Burnett che il 22 agosto alle 11 nel Villaggio Ragazzi C5 sarà letto ad alta voce da cento persone che si alterneranno su un palchetto mobile per dare vita alle parole scritte. La storia della Maratona di lettura è legata alla figura di Annalena Valenti, giornalista, autrice e blogger che ha già organizzato e guidato esperienze analoghe con due altri classici della letteratura mondiale, Pinocchio e Il giro del mondo in ottanta giorni. La lettura ad alta voce ha l’effetto di far percepire a tutti i presenti, chi legge, chi ascolta e chi passa per caso, la potenza e la bellezza della storia e dei personaggi raccontati dal Team Lettura del Villaggio Ragazzi con la partecipazione di Mariarosa Grieco.