Formazione e carriera iniziale: Nato in un piccolo paese della Baviera nella città di Niederhatzkofen il 14 Luglio 1972 , Weber ha completato il servizio militare a Neuburg an der Donau. Si è poi laureato nel 1996 in ingegneria presso l’Università di Scienze Applicate di Monaco. Dopo gli studi, ha intrapreso una carriera imprenditoriale fondando due aziende focalizzate sulla gestione ambientale e sulla sicurezza sul lavoro, dimostrando un precoce interesse per le questioni di sostenibilità e qualità.
Inizio della carriera politica: Il suo impegno politico inizia nel 2002, quando viene eletto membro del consiglio regionale di Kelheim e del Landtag della Baviera. Un anno dopo, assume la presidenza della Junge Union bavarese, segnando il suo ingresso nella leadership politica della CSU. Nel 2004, viene eletto al Parlamento Europeo, dove entra a far parte della Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni, ponendo le basi per una carriera caratterizzata da un forte impegno per i diritti civili.
Ascesa nel Partito Popolare Europeo: Weber diventa rapidamente una figura chiave all’interno del Partito Popolare Europeo (PPE). Nel 2008, succede a Erwin Huber come presidente della CSU della Bassa Baviera, e nel 2009 viene rieletto al Parlamento Europeo, assumendo il ruolo di vicepresidente del PPE. La sua leadership è segnata da una visione chiara e dalla capacità di mediare tra le diverse posizioni all’interno del partito.
Candidatura alla presidenza della Commissione Europea: Nel settembre 2018, Weber annuncia la sua candidatura per la presidenza della Commissione Europea, sostenuto da figure di spicco come Angela Merkel. Nel novembre dello stesso anno, diventa il candidato ufficiale del PPE, ma nonostante il successo alle elezioni europee del 2019, il suo nome viene bloccato da Emmanuel Macron. Questa esperienza evidenzia le complessità della politica europea e le sfide dell’unità interna.
Posizioni politiche: Weber si distingue per il suo sostegno all’integrazione europea, opponendosi a ogni tentativo di limitare il potere dell’Unione. Nel 2014, critica le richieste del primo ministro britannico David Cameron di frenare l’integrazione, affermando che “l’Unione europea si basa su un’unione sempre più stretta di popoli”. Si è anche espresso in favore di una politica estera europea più coesa, sostenendo la necessità di passare dal voto unanime a quello a maggioranza.
La sua posizione sull’immigrazione è stata più rigorosa, bilanciando l’impegno per i diritti umani con la necessità di mantenere la stabilità economica. Ha anche affrontato la questione dell’Ungheria, passando da un iniziale sostegno al governo di Viktor Orbán a un approccio più critico, culminato nella votazione a favore dell’attivazione dell’articolo 7 contro Budapest.
Iniziative e proposte: Tra le sue iniziative, Weber ha proposto l’idea di biglietti Interrail gratuiti per i giovani dell’UE, per promuovere l’integrazione e il senso di appartenenza all’Europa. Questa proposta, sebbene ambiziosa, ha sollevato interrogativi sul suo impatto economico, ma riflette il suo desiderio di unire le generazioni attraverso esperienze condivise.
Conclusioni: Manfred Weber rappresenta una figura di rilievo nella politica europea contemporanea. Con un forte background ingegneristico e imprenditoriale, unito a un impegno politico costante, ha saputo affrontare le sfide dell’integrazione europea con determinazione e visione. La sua carriera continua a influenzare le dinamiche politiche dell’Unione, rendendolo un attore fondamentale nel panorama europeo.