Chi siamo
Al Issa Muhammad Bin Abdul Karim
Il Dr. Mohammad bin Abdulkarim Al-Issa è ampiamente riconosciuto come una voce leader globale dell’Islam moderato, impegnato a sensibilizzare il mondo sul vero messaggio della religione di empatia, comprensione e cooperazione tra tutti i popoli. In qualità di Segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, un’organizzazione non governativa con sede a Makkah che rappresenta gli aderenti alla fede islamica in tutto il mondo, Al-Issa è stato un pioniere nella costruzione di nuove partnership tra comunità, fedi e nazioni diverse. È stato elogiato dalla comunità internazionale per la sua guida nella lotta contro l’antisemitismo, l’islamofobia e l’incitamento all’odio.
LEADERSHIP DELLA LEGA MUSULMANA MONDIALE
Al-Issa ha assunto il suo attuale ruolo di Segretario generale della Lega musulmana mondiale nell’agosto 2016. In qualità di Segretario generale, ha viaggiato molto negli Stati Uniti, in Europa, in Africa e in Asia, incontrando dignitari e parlamentari nei settori della giustizia, della legge e dei diritti umani, nonché importanti leader religiosi e comunitari. Per portare avanti la sua visione del dialogo civile e culturale, il dottor Al-Issa si è recato in Vaticano nel settembre 2017 per incontrare Papa Francesco e il defunto cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Nel 2019, il dottor Al-Issa si è recato in Sri Lanka per incontrare leader religiosi buddisti e musulmani e promuovere l’integrazione sulla scia dei mortali attacchi di Pasqua. Negli ultimi due anni, il dottor Al-Issa ha firmato diversi accordi di cooperazione con alcune delle maggiori istituzioni ebraiche operanti negli Stati Uniti e a livello globale. Nel settembre 2019, ha curato il primo accordo tra i leader delle religioni abramitiche a Parigi. Nel 2020, Al-Issa ha finalizzato accordi di cooperazione con eminenti leader di organizzazioni religiose di tutto il mondo. Nel gennaio 2020, Al-Issa è diventato il leader islamico più anziano a visitare il campo di concentramento e sterminio nazista tedesco. Più tardi, nello stesso mese, si è unito al Primo Ministro norvegese Erna Solberg in un simposio virtuale incentrato sulla lotta all’odio e alla discriminazione. Nel corso del 2020, Al-Issa ha supervisionato un progetto di ricerca globale in collaborazione con l’Università delle Nazioni Unite per la Pace, che è culminato nel lancio del libro “Promuovere la pace, i diritti umani e il dialogo civile” nel novembre 2020. Più di recente, nel giugno 2021, Al-Issa ha mediato un accordo innovativo, la “Dichiarazione di pace in Afghanistan”, tra ministri del governo e alti studiosi di Afghanistan e Pakistan.
LA CARTA DI MAKKAH
Ampiamente considerata uno dei documenti più importanti della storia islamica moderna, la Carta di Makkah invita a combattere l’odio, la violenza, l’estremismo e il terrorismo in tutto il mondo, promuovendo al contempo i principi dell’Islam moderato e della partnership interreligiosa. Più di 1.200 personalità hanno approvato all’unanimità la storica Carta al culmine della Conferenza di Makkah, organizzata dal LMM nel maggio del 2019. Il dottor Al-Issa ha guidato la conferenza di quattro giorni, alla quale hanno partecipato rappresentanti di ogni setta dell’Islam. Questa Carta segue il precedente della Carta di Medina, redatta dal Profeta Maometto quasi quattordici secoli fa per preservare la diversità della Umma islamica e costituire la base della cooperazione interreligiosa.
FORMAZIONE E INIZIO CARRIERA
Al-Issa ha completato gli studi presso l’Università islamica Imam Muhammad bin Saud, dove ha conseguito un master e un dottorato in Studi giudiziari comparati (Diritto costituzionale). In seguito, il dottor Al-Issa ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi pubblici in Arabia Saudita. Ha lavorato come giudice presso il Ministero della Giustizia, raggiungendo il massimo grado di giudice capo d’appello. Nel 2017 è stato nominato vicepresidente della Corte dei reclami. Successivamente, nel 2019, Al-Issa è stato nominato ministro della Giustizia e consigliere della Corte reale.Nel dicembre 2015, Al-Issa è stato nominato supervisore generale del Centro di guerra ideologica. Nel novembre 2012 è stato scelto come presidente onorario del Consiglio dei ministri arabi della Giustizia. In seguito è entrato a far parte del corpo docente dell’Università King Saud e dell’Università islamica Al-Imam Mohammad Bin Saud. Dal 2017, ha ricoperto il ruolo di supervisore generale del King Salman Center for International Peace (KSIPC) in Malesia.
PREMI
Al-Issa è stato insignito di numerosi premi nazionali e internazionali per la sua leadership nella promozione del dialogo interreligioso e della moderazione e nella lotta all’estremismo e alla retorica dell’odio. Tra questi ricordiamo: Norwegian Bridge Builder Award (2021), The Prophet’s Hijra Award (2021), Golden Shield Award (2021), Combat Anti-Semitism Award (2020), Supreme Republic Medal (2019), Peace Prize from the Arab-American Relations Council (2019), Galileo International Award (2018) e altri.
NEI MEDIA
Il dottor Al-Issa è stato pubblicato in importanti pubblicazioni internazionali, tra cui:
– Studiosi musulmani, vescovi, rabbini e leader indù si incontrano in una conferenza religiosa in Arabia Saudita (Fox News)
– Per salvare vite musulmane, lasciare che i musulmani raccontino le loro storie (The Washington Post)
– L’ex ministro della Giustizia saudita, capo della Lega Musulmana Mondiale, vuole la pace interreligiosa “attraverso l’azione del mondo reale” (Fox News)
– Le donne sono la chiave mancante per affrontare il cambiamento climatico nel mondo musulmano (Euractive)
– Il ruolo della religione nelle conversazioni sul clima (Newsweek)
– Il Ramadan è un’occasione per sfatare i miti sulle vaccinazioni nel mondo islamico (The Sydney Morning Herald)
– Gli studiosi islamici possono spingere i talebani verso la moderazione (The Times of London)
– I social media fanno emergere l’odio negli individui (Washington Times)
– Come Auschwitz ha unito musulmani ed ebrei (Chicago Tribune)
– Perché i musulmani di tutto il mondo dovrebbero ricordare l’Olocausto (The Washington Post)
– Ho guidato la Lega Musulmana Mondiale. Ecco perché ho infranto i tabù per riconoscere l’Olocausto (Newsweek)
– Un Ramadan per il mondo (Washington Times)