PER GLI AMICI BEZ
Tra MotoGP e amicizia: Marco Bezzecchi si racconta
di Martina Tomat
Uno di noi. Una sala gremita, tanti bimbi e occhi rapiti. Il pilota della MotoGP Marco Bezzecchi, detto Bez, fa questo effetto e sembra non rendersene nemmeno conto. Così, seduto, in mezzo alla sala, in attesa che inizi “l’Incontro-intervista con” del Meeting di Rimini che lo vede protagonista, si muove un po’ agitato sulla sedia e quando parte l’applauso scrosciante si gira a guardare il monitor dove scorre la pubblicità dell’Emilia-Romagna, come per capire se quell’entusiasmo fosse causato da quelle immagini. E no, è per forza tutto per lui! E allora si rigira verso la platea e sprigiona un sorriso tanto grato quanto imbarazzato. Poi, incalzato dalle domande di Federico Aliverti (Direttore Rivista Motociclismo e commentatore Sky), mano a mano si scioglie e parla a raffica, a suo agio come in sella a una moto.
Sembra una chiacchierata tra amici. Faccia simpatica e tanti riccioli, il Pilota Mooney VR46 Racing Team, che abita nella vicinissima Viserba sfodera subito la sua ironia: «Sono andato a prendere mamma e allora ci ho messo due minuti in più» – ride.
Dopo aver riavvolto il nastro sulla storia di Marco, fin dalle prime sgasate, si passa subito al tema portante del Meeting, l’amicizia: «Bisogna saper distinguere – spiega – si può essere rivali in pista e al tempo stesso tanto amici fuori».
Nel maxischermo scorrono le immagini e tra un’intervista, una gara e un altro ricordo sbloccato, ecco lui e Pecco Bagnaia, uno dei suoi amici-nemici per eccellenza, giocare insieme a ping pong. «Se rimarrà sempre così? Se un giorno lo batto più spesso speriamo dai che non se la prenda – ride – siamo abbastanza maturi per continuare in questo modo. Noi andiamo d’accordissimo, siamo anche fortunati perché ci alleniamo insieme e se dobbiamo discutere la risolviamo in fretta perché siamo insieme sempre». Sorride. I due, tirato giù il casco sono rivali ma, si sa, più è forte l’avversario più si trasforma in stimolo a mettere una marcia in più per superarlo, quindi è un aiuto, un quasi amico in senso figurato. Ed è d’accordo Marco: «È così riflettendoci ma quando si è in pista ovviamente si pensa solo a correre, si diventa cattivi in senso buono».
La conversazione incede, tra una risata e gli occhi incantati degli ascoltatori. Oltre a tante curiosità, viene a galla anche la paura mozzata in partenza da Marco, noto per il coraggio di esaltarsi ancor di più sul ‘veloce’: «Quando sono a casa da solo penso al pericolo, alle gare non mi passa mai per la testa invece, sono lì, mi diverto molto, faccio quello che amo e ho solo pensieri positivi. Anche se cado non posso pensarci il giorno dopo perché io voglio andare forte voglio vincere quindi un po’ non ci voglio pensare un po’ non ci penso».
Insieme al pubblico, ascolta e interviene volentieri anche Andrea Corsini (assessore a mobilità, e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio Emilia-Romagna) «La nostra Regione è terra di motori – ne è fiero – vi aspettiamo numerosi al GP di Misano dall’8 al 10 settembre».
Sul finale una simpatica indiscrezione: «Mi hanno detto che hai fatto un ingresso garibaldino davanti al Presidente stamattina perché eri un pochettino in ritardo (ha partecipato a un incontro riservato con Mattarella ndr) – svela Federico Aliverti. «Non sapevo che era il Presidente, se no non lo avrei fatto». Risate. Poi, veloce, si fionda in mezzo alla gente per autografi e foto.
Uno di noi. Un amico.