A James Peebles, Michel Mayor e Didier Queloz sono stati assegnati i premi Nobel per la Fisica del 2019 dall’Accademia Reale Svedese delle Scienze. In particolare, Mayor e Queloz hanno avuto il merito di osservare nel 1995 il primo esopianeta, vale a dire un pianeta extrasolare che gira, cioè, attorno a una stella diversa dal Sole, nel caso la stella 51 Pegasi. Da quel momento in avanti sono stati osservati oltre 4mila pianeti esterni alla Via Lattea. Nel video Roberto Battiston, professore ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Trento e più volte relatore al Meeting, intervistato da Repubblica commenta l’attribuzione del riconoscimento ai tre scienziati.
Agli esopianeti il Meeting ha dedicato un’intensa programmazione nel 2018 con una mostra e molti incontri a cui hanno partecipato scienziati e astrofisici di caratura internazionale come il biologo dell’evoluzione Antonio Lazcano, della School of Sciences dell’Università del Messico, Enrico Flamini, responsabile dell’esperimento Marsis per l’Agenzia spaziale italiana (il progetto che ha portato a scoprire l’acqua su Marte), Mauro Prina e tantissimi altri.
Se avete la curiosità di conoscere meglio l’universo degli esopianeti, il Meeting mette a disposizione la mostra itinerante ‘Exoplanets. Nuove terre inesplorate, l’antico mistero della vita’, a cura di Associazione Euresis e Camplus.