Il fumo, in tutte le sue declinazioni, continua ad essere una delle principali cause di morte in tutto il mondo. Ma cosa sappiamo davvero di sigarette, nicotina e fumo dal punto di vista clinico?
Al Meeting di Rimini, sabato 24 agosto alle 15, nell’Arena #MeetingSalute (Padiglione C3) va in scena il dibattito tra scienziati e clinici “Nicotina o Combustione: Prove Scientifiche o Fake News?”. Sarà un confronto aperto sui temi del fumo e di un’informazione corretta e trasparente a favore degli oltre 11 milioni di italiani (il 22% della popolazione) che si dichiara fumatore.
Al cuore del dibattito la differenza tra nicotina e combustione. La nicotina, infatti, seppur non priva di rischi e causa di dipendenza, non rappresenterebbe infatti il pericolo peggiore, che consisterebbe combustione di tabacco e carta, capace di sprigionare oltre 4.000 sostanze tossiche o potenzialmente tali
Quali strategie quindi per ottenere risultati tangibili nel fumatore che non smette di fumare? Le alternative tecnologiche come e-cig e prodotti a tabacco riscaldato possono giocare un ruolo nella lotta al fumo? Ad oggi il paziente fumatore ha chiare le alternative migliori per abbandonare le sigarette?
Ne discuteranno: Roberto Boffi, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Responsabile della Pneumologia e Direttore del Centro Antifumo; Claudio Alberto Cricelli, Medico di Medicina Generale e Presidente Società Italiana di Medicina Generale (SIMG); Andrea Fontanella, Internista e Presidente FADOI; Francesco Riva, Odontoiatra, Ospedale Odontoiatrico "George Eastman" di Roma; Maria Caterina Staccioli, AUSL della Romagna, Dipartimento Dipendenze Patologiche, Centro Dipendenze Alcool-Fumo; Umberto Tirelli, Oncologo e Direttore della Clinica Tirelli Medical Group di Pordenone. Introduce Luciano Onder, giornalista.
«Dal 2002 seguo il Centro Dipendenze Alcool-Fumo, Ospedale Infermi di Rimini – racconta la dottoressa Mara Caterina Staccioli, una delle voci presenti alla tavola rotonda – da clinico, ho accompagnato numerosissimi pazienti con tabagismo. Come medici non prescriviamo né sigarette elettroniche né nuovi strumenti che bruciano il tabacco senza fumo a basse temperature, ma molti pazienti si presentano al centro dopo averli acquistati e intendono provarli». Qual è il compito dei medici? «Noi dobbiamo dare prima di tutto le informazioni corrette ai pazienti su tabacco e su tutti gli strumenti. La sigaretta, dannosissima, prima causa di morte removibile, stimola l’area del cervello del piacere e ha effetti farmacologici ben precisi: la nicotina è un farmaco che stabilizza l’umore, e va tolto con gradualità perché il paziente possa rendersi conto degli effetti che questa sostanza aveva su di lui. Se un paziente entra in possesso dei giusti mezzi, impara a conoscersi e ad ascoltarsi. Se vuole cambiare il suo stile di vita ogni persona deve avere ben in mente quali ostacoli deve affrontare e quali strategie attuare».
«Rispetto al fumo abbiamo tre certezze – le fa eco il dottor Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale – la prima è che il fumo non solo fa male, ma è il primo fattore di rischio cumulativo per tutti gli organi e moltissime malattie, e dunque va combattuto. La seconda certezza è che moltissima gente, nonostante ciò, fuma. La terza certezza è che il medico di famiglia deve dare supporto anche a queste persone che fumano, sia suggerendo modalità per smettere di fumare, sia sostenendo le persone che non riescano o non vogliano smettere di fumare». Come? Sempre con l’informazione. «Non abbiamo un ruolo ideologico, dobbiamo valutare le basi scientifiche e dare ai pazienti tutte le strategie e le nozioni utili a loro. I fumatori vanno aiutati comunque a ridurre l’impatto sulla salute del fumo, e hanno diritto di conoscere tutte le soluzioni, anche parziali, come la riduzione del numero di sigarette o degli elementi chimici con cui vengono in contatto».