Vivere il reale Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime

Anno di presentazione: 2020
Image

A cura di
Carmine Di Martino
Con la collaborazione di
Bernardo Cedone, Margherita Destro, Michele Di Martino, Simone Invernizzi, Carlo Magnoli, Tommaso Montorfano, Riccardo Sturaro

La mostra nasce dal desiderio di misurarsi con la frase di Abraham Heschel “Privi di meraviglia restiamo sordi al sulblime” e, soprattutto, con il contesto da cui è stata tratta: il capitolo decimo de Il senso religioso di Luigi Giussani.
Che cos’è lo stupore dell’essere di cui parla il decimo capitolo de Il senso religioso? Tutti ci stupiamo, più o meno frequentemente. Basta che accada qualcosa di gradito che segretamente speriamo, ma non ci aspettiamo: la dimostrazione di affetto di una persona che pensavamo insensibile alla nostra presenza, un riconoscimento a lungo desiderato, l’improvviso apparire di una bellezza (un volto, un paesaggio,…). Ora, quante volte ci è accaduto di sperimentare lo stesso stupore non per questo o quell’evento, questa o quella cosa inaspettata e gradita, bensì per l’esserci di tutto quello che c’è? Normalmente, se ci stupiamo è perché, sullo sfondo dell’ovvio, del solito, dell’abituale, accade qualcosa che ovvio non è: quella persona non doveva esserci è c’è, è venuta per me. Commozione. Stupore. Ma non è forse ancora meno ovvio, anzi infinitamente e incomparabilmente meno ovvio, il fatto che tutto quello che c’è (l’universo, la terra, il tuo e il mio io, ogni respiro) ci sia? Ecco, lo stupore dell’essere è lo stupore di fronte alla prodigiosa stranezza del fatto che la realtà sia. Da qui sorgono le domande della ragione, in qualunque lingua o cultura si esprimano: come mai c’è tutto questo? Perché? Da dove? Verso dove?

Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2020.