A cura di:
Luca Montecchi, Francesco Valenti, Daniele Gomarasca
Coordinamento Generale Paolo Mazzoni, Simone Mazzoni
Nel titolo dell’opera più famosa di Thomas Stearns Eliot, “The Waste Land”, riecheggia un passo dell’Inferno dantesco in cui viene descritta Creta, la terra ormai in rovina che fu sede dell’età dell’oro. In questo “paese guasto” (XIV, 94), racconta Dante, s’erge la montagna dove fu allevato Giove, ma che giace ora deserta come una cosa vecchia. La riconquista di questa roccia, origine del divino e dunque sede della piena felicità umana, comincia per Eliot con la riscoperta del suo significato. Tappa rilevante nel suo cammino sarà, perciò, l’identificazione di questa roccia con la Chiesa, sulla scorta del versetto dell’evangelista Matteo “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. La mostra si propone di ripercorrere l’itinerario conoscitivo e artistico del più grande poeta del novecento, ad onta di quei tanti che vorrebbero arrestarne il percorso al periodo della desolazione, dimenticando quella Roccia, cioè la Chiesa che si innalza e resiste.
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2002