A cura di:
Edoardo Barbieri, Simone Carriero, Gaia Cavestri, Michele Colombo, Daniele Gomarasca, Alessandro Ledda, Gianluca Sgroi
In collaborazione con Cecilia Bassani, Daniele Ciacci, Valentina Costantini, Francesco De Carlo, Chiara Sordi
Il desiderio di felicità è stato scelto come filo conduttore delle quattro sezioni in cui è organizzato il percorso espositivo, intitolate “Un desiderio più vasto della gloria”, “Un desiderio più vasto della bellezza”, “Un desiderio più vasto dell’amore” e “Un desiderio più vasto dell’universo”.
La ricerca umana e poetica di Leopardi si confronta anzitutto gli ideali patriottici del Risorgimento (All’Italia), per scoprire poi la meraviglia nell’incanto della natura (Ultimo canto di Saffo; Il passero solitario) e nella pace della notte recanatese (La sera del dì di festa); dal cuore della realtà procede alla celebrazione di una donna ideale e assente (Alla sua donna) e al rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato (A Silvia); di nuovo natura, bellezza e amore vengono passati in rassegna per scoprire l’inutilità della vita umana, scossa tuttavia da un costante rincorrersi di domande (Canto notturno di un pastore errante dell’Asia). Gli ultimi canti contemplano così il risorgere e lo spegnersi delle illusioni (Il pensiero dominante; A se stesso; Aspasia), meditano sul mistero della natura umana, polve ed ombra eppure capace di un alto sentire (Sopra il ritratto di una bella donna scolpito nel monumento sepolcrale della medesima), per chiudersi alla fine nella disillusione e nell’amarezza (Palinodia la marchese Gino Capponi; La ginestra o il fiore del deserto).
Quello che resta nell’ultimo scorcio della poesia e della vita di Leopardi – così come al termine del percorso della mostra – è un sentimento vivo di bellezza, senza cui non c’è poesia, la familiarità del tu, umano o personificato, con cui il poeta si rivolge all’Italia così come a Silvia, alle stelle, ad Aspasia e alla luna e la vivida sensazione di un affascinante paradosso: quello per cui “Leopardi produce l’effetto contrario a quello che si propone. […] Chiama illusioni l’amore, la gloria, la virtù, e te ne accende in petto un desiderio inesausto. […] Mentre chiama larva ed errore tutta la vita, non sai come, ti senti stringere più saldamente a tutto ciò che nella vita è nobile e grande”. (F. De Sanctis).
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2008