A cura di:
Associazione Medicina e Persona
Coordinamento generale Giorgio Bordin, Paola Marenco
Migliorare la qualità della vita è compito integrante della medicina, tuttavia recentemente i giornali utilizzano l’affermazione di una qualità di vita “insufficiente” per toglierne dignità. Nel percorso della mostra, dopo una prima stanza “medica” in cui ci si introduce ai tentativi di misura della qualità della vita, si passa in una stanza in cui ci si chiede se la misura è l’unico modo di conoscere. Alcuni “testimoni” di una vita di qualità anche in circostanze difficili ci guidano nella terza stanza. Ma cosa rende possibile questo? Occorre decidere personalmente, utilizzando le circostanze per cercare di diventare se stessi. In questo ci guidano i disegni di un’artista che ha fissato su un quaderno le sue osservazioni sulla realtà circostante in un ricovero di ospedale. Dall’urto della diagnosi alla ricerca di un significato. Perché senza un’apertura a questa totalità l’uomo viene ridotto proprio in quello che più lo caratterizza: un desiderio infinito che cerca nella realtà le risposte.
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2008
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