A cura di:
Paola Bergamini, Nicola Boscoletto, Alberto Savorana, Giorgio Vittadini
Viviamo in una società giustizialista. Chi sbaglia è dannato e quindi da emarginare. Ben diversa è la tradizione e l’esperienza cristiana. C’è una possibilità, nella ferita dolorosa del riconoscimento dell’errore, di redenzione e di salvezza. Non a caso fin dall’inizio dell’era cristiana c’è stata un’attenzione profonda al mondo delle carceri: visitare i detenuti è una delle opere di misericordia corporale. Così anche oggi, si scopre che chi sta espiando una pena può dare testimonianza della possibilità di libertà e di fede pur rimanendo dietro le sbarre. La mostra racconta, con diversi strumenti espressivi, questi fatti di vita nuova giungendo a porre interrogativi sul ruolo della detenzione nel nostro Paese rispetto a una funzione rieducativa costituzionale spesso disattesa, nonostante i ripetuti appelli degli ultimi pontefici.
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2008
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