Io, Pier Paolo Pasolini

Anno di presentazione: 2021
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A cura di
Casa Testori

Perché Pasolini oggi? Perché Pasolini è un capitolo aperto nella nostra storia. È un intellettuale il cui scrivere, pensare, filmare, dibattere è sempre stato segnato da una ferita profonda. Si può pensare che si trattasse di una ferita personale. In realtà se Pasolini è ancora così parola viva che brucia, è perché, per destino, si era fatto carico di una ferita collettiva. Pasolini è stato il testimone ferito di un mutamento antropologico, dove un mondo veniva spazzato via violentemente da un altro, sul quale convergevano i consensi di mercato e ideologia. Ma cosa si è perso nel passaggio da un mondo all’altro? Non si tratta solo di un problema sociologico: è un cambiamento che ha investito innanzitutto la sua identità e la sua persona. E che ha il segno drammatico di una “mancanza”. Pasolini ha saputo far forza sulla nostalgia di ciò che era perduto, mettendo in azione un’intelligenza capace di smascherare, senza temere lo scandalo, tutte le ipocrisie del nuovo mondo vincitore. La forza di Pasolini sta dunque in questa coincidenza tra piano personale e piano pubblico. Per questo le sue parole, per quanto scaturite dalla sua esperienza di intellettuale senza patria, sono parole che pesano ancora sulla storia collettiva.

Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2021