A cura di Emma Bacca e Andrea Pari
Tratto da “Il viaggio del veliero” all’interno de “Le cronache di Narnia” di C. S. Lewis, la mostra non vuole proporsi come riduzione del testo, ma attraverso piccole parti di esso, intende narrare la storia così come è stata raccontata, con l’umiltà e il rispetto nei confronti del testo originale e del suo autore.
Questa storia narra del viaggio intrapreso da alcuni ragazzi, i quali si ritrovano compagni per motivazioni differenti e percorsi differenti. Ognuno di loro è chiamato a vivere un proprio percorso personale, ma è evidente fin dall’inizio come la libertà di uno influenza incredibilmente la libertà dell’altro. La modalità di ogni protagonista di affrontare il proprio personale viaggio si interfaccia con la modalità e le scelte dell’altro, così da farci sperimentare una responsabilità personale, ma anche collettiva. Un ulteriore aspetto, non meno importante, riguarda la meta comune a tutti i viaggiatori ovvero raggiungere il regno di Aslan, il leone. E questo ci è reso esplicito nella figura del topo Ripicì. Questa meta in realtà è una presenza che si percepisce fin dall’inizio di questo cammino, una persona che non abbandona mai nessuno dei protagonisti, anzi aiuta, supporta, svela anche i tradimenti e li accompagna. In questo aspetto particolare c’è un enorme paradosso perché la meta si fa anche compagno di viaggio.
“Il viaggio del veliero” è uno dei racconti fantastici più completo nel raccontare la vocazione quotidiana e della vita di ognuno di noi attraverso i diversi protagonisti e le loro esperienze.
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2018