A cura di:
Fraternità Sacerdotale San Carlo Borromeo di Roma
Nell’iconografia cristiana Giovanni Evangelista è sempre stato raffigurato con l’aquila, animale il cui attributo è, sin dall’antichità, una vista superiore a quella di qualsiasi altra creatura. Si credeva che l’aquila potesse con i suoi occhi fissare la luce abbagliante del Sole senza venirne accecata. Giovanni è l’aquila perché a lui, più che a chiunque altro, è concesso di contemplare a lungo e intensamente l’intimo splendore di Dio. Si rivela così, insieme a Pietro, una figura di primo piano nella vita di Gesù. Nessuno vive un’intimità maggiore di lui con l’uomo di Nazareth, per questo anche il suo Vangelo sembra scavare più in profondità il mistero dell’Incarnazione, Passione, Morte e Resurrezione del Figlio dell’Uomo. La mostra vuole introdurre il visitatore a un viaggio sulle orme di quest’uomo che lasciò una testimonianza nata dal suo sguardo pieno di stupore per il Verbo della Vita.
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2000
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