A cura di:
Marco Bruzzesi, Martino Feyles, Francesca Missi
La bellezza è mistero che affascina. L’uomo tenta di raggiungerla, di conoscerla, di darne sempre più compiuta rappresentazione. La storia dell’arte è la storia di questa tensione che tocca un primo supremo vertice nella Grecia classica. L’arte di questo periodo insegue instancabilmente l’ideale di una perfezione assoluta, immutabile, eterna. Dal IV secolo, invece, la rappresentazione della malinconia, della sofferenza e del dramma, diviene sempre più ricorrente. Nella mostra sono accostati due periodi lontani, cronologicamente e concettualmente. L’intento di questo confronto, è evidenziare che non si può superficialmente ricondurre la diversità tra le opere paleocristiane e i modelli classici ad un gusto meno raffinato o all’inferiorità degli artisti. Per i cristiani, infatti, eliminare i limiti dalla realtà non ha più senso: essa non deve essere idealizzata ma redenta.
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2002