A cura di Maria Antonietta Crippa, Mario Gargantini e Gianluca Lapini
La spiritualità e la genialità di Ildegarda di Bingen, benedettina vissuta in Germania tra il 1089 e il 1176, affascinano gli uomini che la incontrano oggi, per la sorprendente ampiezza di respiro della sua concezione unitaria della realtà, alla quale da più parti si aspira. Il villaggio globale dell’informatica, verso cui la civiltà tecnologica occidentale corre, non risponde al bisogno di unità, interiore ed esteriore al contempo, che ognuno di noi sorprende drammaticamente in sé. Al contrario, la stanza dilatata della razionalità contemporanea ha qualcosa di soffocante, di angusto. Ildegarda, con semplicità e sapienza, ci apre all’esperienza della libertà nel rapporto uomo-natura-Dio ; ci propone, con modalità assolutamente originali, la storia cristiana della salvezza, fino a declinarne le dimensioni morali che essa può accendere in ognuno ; ci offre un sapere vasto e sperimentato, ove sono centrali le relazioni microcosmo-macrocosmo ; i rapporti analogici tra elementi e cose del creato, dotati di propria consistenza ma fondati su Dio e regolati da Dio.
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 1996.