A cura di:
Ultreya, Milano
Nel cuore dell’uomo c’è qualcosa di più importante dell’aspirazione a un maggiore benessere. È l’anelito della libertà, il bisogno di distinguere il vero dalla menzogna, il desiderio di costruire insieme una società più giusta e umana. La rivoluzione di Budapest è una delle grandi testimonianze rese alla libertà nel secolo scorso. Una rivoluzione per sottrarsi alla cappa di un controllo soffocante su ogni espressione di pensiero, realizzata attraverso una burocrazia opprimente. A 50 anni di distanza questo richiamo ha ancora valore per un Occidente che si “accontenta” del benessere materiale e mostra sempre più la debolezza delle sue fondamenta. Tutto è raccontato grazie ai capolavori del fotografo Erich Lessing. Nato a Vienna nel 1923, egli fotografò la Seconda Guerra Mondiale al seguito dell’esercito inglese. Ha ricevuto l’American Art Editor’s Award per il suo lavoro sulla Rivoluzione Ungherese del 1956 e il Prix Nadar per il suo libro sull’Odissea nel 1966.
Anno di presentazione
Questa mostra è stata realizzata in occasione della manifestazione “Meeting per l’Amicizia fra i popoli”, anno 2006
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