«Meet the Meeting per me è sempre un’attesa, l’attesa di sapere in quale forma riusciremo a farlo, poiché nulla mai è scontato. È anche l’attesa di sentire e rivedere gli amici volontari e i loro sorrisi, di dare vita alla loro creatività e scoprire i loro progetti». Federica Cipressi, che con Nicoletta Rastelli e Alessia Lachi coordina Meet the Meeting, in una frase condensa la storia di questo evento.
Perché all’inizio in punta di piedi, e poi sempre più entusiasticamente, Meet the Meeting in cinque anni non solo ha generato un coinvolgimento che nessuno avrebbe potuto prevedere, ma ha saputo reinventarsi e riproporsi ogni anno in forma sempre diversa. Complici due anni di pandemia, si potrebbe osservare. Vero, ma due anni in cui, anziché spegnersi, l’evento-Meet the Meeting si è saputo ripensare completamente in forma digitale.
Quest’anno, con l’allentarsi della morsa del virus, si prospettava il ritorno in pubblico. Sarebbero tornati nelle piazze fisiche i tanti amici che avevano saputo popolare quelle digitali? Federica non aveva dubbi. «Meet the Meeting richiede tante energie, tempo, organizzazione, collaborazione, per questo è speciale, perché quando gli amici ti raccontano i progetti che hanno in mente - a volte magari con poco tempo ed energie - capisci che in sostanza quello che richiede è semplicemente avere un grande cuore. E il loro lo è davvero!»
Da questo cuore sono nate le iniziative più diverse e creative. In quasi un centinaio di città in tutta Italia, da Aosta a Messina sono stati proposti incontri, organizzate mostre, imbandite tavole, offerte degustazioni – perché da sempre il buon vino locale accompagna come prodotto-simbolo questa iniziativa – il tutto sempre per anticipare i contenuti del prossimo Meeting e dare un concreto sostegno alla sua realizzazione. «Mi sono attivata per il Meet the Meeting con alcuni amici fedelissimi», conferma Ambra di Milano, «dividendoci i compiti, perché far conoscere il Meeting e l’esperienza di CL è ciò che mi fa vivere e accettare tutto il resto».
Cento città, cento piazze. Ma non cento punti scollegati tra di loro. «La parte che più mi coinvolge», racconta infatti Federica, «è il dialogo che abbiamo quasi quotidianamente, il vedere ogni iniziativa prendere forma, dall’idea alla realizzazione, a partire da aperitivi in giardino, degustazioni e cene, gazebi in piazza, passando per le proposte di mostre, spettacoli e concerti dal vivo, per vivere insieme i primi assaggi dei temi dell’edizione Meeting 2022».
A tutto questa attività sul territorio hanno fatto da contrappunto le proposte sul sito e i social del Meeting, i quattro “assaggi di Meeting”, video anticipazioni dedicate alle mostre dell’edizione 2022, all’arte e alla scienza, agli spettacoli e infine, il 21 maggio, il video in cui il nostro presidente Bernhard Scholz ha presentato alcuni temi portanti della manifestazione.
«Da dove può nascere una libertà che non si piega alle circostanze anche avverse ma le affronta, una libertà che accoglie la propria fragilità come apertura alla ricerca di un compimento vero e duraturo?», ha esordito Scholz. «Da dove può nascere una libertà che può attraversare anche i momenti drammatici e dolorosi della vita personale e sociale con la certezza di un bene indistruttibile?» “Una passione per l’uomo” - Il titolo di questa nuova edizione del Meeting «vuole essere un invito a dare seguito a queste domande che si impongono più che mai alla vita di ognuno di noi».
Il presidente del Meeting ha presentato varie novità dell’edizione imminente (quest’anno ad esempio torneranno ad esserci il padiglione dello sport e - con tante novità - il villaggio ragazzi), augurandosi che «in questo nuovo Meeting ognuno possa scoprire e riscoprire di essere chiamato con passione alla costruzione della “civiltà dell’amore” alla quale ci ha invitato san Giovanni Paolo II quando ha visitato il Meeting quarant’anni fa, nel 1982».
Meet the Meeting però – e anche questa è una novità rispetto agli anni precedenti – non si arresta a fine maggio con l’intervento del Presidente, ma continua a realizzarsi in modo diffuso sul territorio. Sono ancora molte le città in cui si tengono eventi anche lungo il mese di giugno. E tutto questo, lasciando a Federica le parole finali, «mossi dal desiderio di far conoscere il Meeting, sostenerlo e costruirlo insieme, condividendone il valore e l’utilità per tutto il mondo. Sono davvero grata a ognuno dei tantissimi amici che quest’anno sono stati con noi per Meet the Meeting».