L’altro Meeting: questione di sguardi

Agosto 2024
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È tutta questione di sguardi, come dimostra anche questa nostra rubrica. Il Meeting lo puoi raccontare attraverso le parole dei politici, delle loro dichiarazioni che fanno i

titoli sui grandi giornali, dei click e dei like. Oppure attraverso le storie. È l’altro Meeting, quello che parla di vita, di ragazzi, di scartati.

Un dialogo tra uno psicologo e psicoterapeuta, Luigi Ceriani e un sacerdote, don Federico Picchetto è stato il cuore dell’incontro “Adolescenti e giovani nel disagio” all’arena della Compagnia delle Opere. Sul tavolo tutto quello che il Covid ha fatto esplodere, in termini di disturbi alimentari, comportamenti aggressivi, ricoveri, tentativi di suicidio. Per affrontarli, spiega Ceriani, occorre guardarli i ragazzi. Guardare loro, e non i loro problemi.

“Se per me sei solo un disturbo alimentare, o sei un DHD, non vedo te, te come persona”. Anche la relazione educativa è terapeutica. Ci sono insegnanti capaci di salvare. E è questione di come ti guardano: “Coi ragazzi è importante sprecarsi - aggiunge don Federico -, spendersi gratuitamente. Si fa a partire dall’idea che quella terra è sacra: attraverso la loro vita qualcun altro viene a farmi visita. Se no diventi un’insegnante così impegnato da non riuscire a guardarli negli occhi”.

Non esistono ragazzi cattivi. 25 anni passati dietro le sbarre del carcere minorile Beccaria di Milano insegnato questo a don Claudio Burgio, protagonista con l’avvocato penalista Paolo Tosoni dell’incontro “Mare Dentro” organizzato da Tracce. “Non esistono ragazzi cattivi. Esiste il male ma non è l’ultima parola - spiega -. C’è un cammino da fare. Ma se hai la pazienza di ascoltare e fare un cammino si può guardare oltre. Per crescere bisogna saper aspettare, con speranza”. Nonostante un contesto che don Burgio non esita a definire inumano: “Non mi stupiscono le rivolte nelle carceri. Non puoi riscoprire il perdono dentro un sistema che sa di vendetta. È invece il perdono che rimette in moto la speranza”. “Ogni storia è inedita. Ci entri e impari”.

La storia non è scritta a priori nemmeno nell’evoluzione umana e animale. Fino a alcuni decenni fa, hanno spiegato Carlo Bellieni, docente di Pediatria, il biologo Pier Francesco Ferrari, e il filosofo Evandro Agazzi, nell’incontro sul vero segreto dell’evoluzione, si pensava che la storia fosse scritta e l’evoluzione avesse regole fisse e si basasse su lotta o casualità. Non è così c’è anche tanta collaborazione che gioca. La scienza oggi dice che l’ambiente può influire sulla nostra evoluzione. Si vede anche in Pediatria. Le carezze di una mamma o la violenza su un bambino determinano la sua crescita, il suo essere adulto. Ma, unico caso mai studiato, anche il bambino in grembo “influisce” sulla salute della mamma. Le sue cellule entrano nel sangue e la rendono più forte, più capace di affrontare la gravidanza. Un vero miracolo.

Come quello che avviene nelle famiglie della Papa Giovanni XXII|, che accolgono in tutto il mondo chi una famiglia non ce l’ha, ha spiegato all’incontro “Famiglia luogo di speranza” il presidente della comunità Matteo Fadda. L’esempio viene da don Oreste Benzi. Anche qui è questione di sguardi, nella frontiera. “Chi ha paura di voi non vi ha guardato negli occhi” ha detto papa Francesco a Lesbo. Sguardi che cambiano la storia.

Dal podcast "L'altro Meeting", di Daniela Verlicchi.