Incontro con Pupi Avati
Dalla vita qualcosa di straordinario
Nel dialogo con Otello Cenci, il regista anticipa il prossimo film su Dante
Ā«Seducente. Voglio fare un Dante seducenteĀ». CosƬ Pupi Avati svela al Meeting, a due settimane dalla fine della lavorazione, il film che lui considera il piĆ¹ ambizioso della sua vita. Dante Ā«che la scuola mi aveva fatto odiare soprattutto nella sua fisicitĆ , con il suo naso adunco, ritratto sempre di profiloĀ», al quale poi Ā«mi sono avvicinato grazie ad una sorta di passwordĀ»: Giovanni Boccaccio che nel 1350 viene incaricato di portare dieci fiorini dāoro a Beatrice Alighieri, la figlia di Dante, monaca a Ravenna. Ā«E questo ĆØ, giĆ di per sĆ©, un filmĀ», soprattutto se a raccontarlo con tanto di sceneggiatura ĆØ il regista, produttore, sceneggiatore, scrittore, marito, padre, nonno e amico Pupi Avati. Ć stato tutto questo e molto altro, durante lāincontro di ieri dal titolo āI giovani, il talento e il maestroā. Dialogando con Otello Cenci, responsabile degli spettacoli del Meeting, Avati ha commosso la platea ripercorrendo lāellissi della sua vita fino a condividere gli aspetti intimi e anche sofferti, in cui esperienze personali e professionali si intrecciano in una trama avvincente, incluso lāoggi del Ā«momento terribile della vecchiaia. Ma ecco perchĆ© credo, perchĆ© cāĆØ una parte di me che non vive questa consumazione, questo degradoĀ».
La crisi del cinema italiano nella dimensione della narrazione, Ā«la prossima Mostra del cinema di Venezia ha almeno cinque titoli che sconfessano questa mia considerazioneĀ», ĆØ conseguenza di una mancanza di creativitĆ e di ambizione, che non riguarda solo il cinema ma lāintero Paese. Ā«Da noi dibattiamo del green pass mentre a qualche migliaio di chilometri le mamme mandano i figli oltre il muro per garantirgli un futuro miglioreĀ».
Poi un invito: Ā«Comunque vadano le cose, conviene aspettarsi dalla vita qualcosa di straordinarioĀ». Ed ĆØ importante, e non scontato, trovare un lavoro che ci permetta di dire chi siamo, attraverso quello che facciamo. E confida: Ā«Io mi preparo sempre il discorso di ringraziamento per lāOscar, anche se non lo vincoĀ». In bocca al lupo, maestro!