Don Enrico
È il pomeriggio del 22 agosto. Il Meeting 2020 si sta avviando alla sua conclusione, negli uffici del Palacongressi la frenesia inizia a rallentare e, lentamente, nell'ufficio al primo piano entra lui. Cappellino blu, bastone e la spilla del Meeting che spicca sulla camicia nera con il colletto bianco. "Scusi, lei chi è? Perché è qui?", gli chiede una volontaria.
È don Enrico, 82 anni, riminese dalla nascita, parroco per 35 anni alla Mater Misericordiae di Rimini, uno dei partecipanti più fedeli del Meeting di Rimini.
“Sono 41 anni che partecipo. I primi anni sono venuto come volontario elettricista con due amici" racconta il parroco in pensione da tre anni.
"Ad un certo punto, ho smesso di dare una mano con i cavi e tra un evento e l’altro confessavo la gente nei corridoi”.
Arzillo, chiacchierone ed esplosivo. “Io al Meeting mi ricreo – confessa don Enrico -. Torno indietro di qualche anno di età e mi piace incontrare vecchi amici. Io qui trovo una gioia di vivere, soprattutto adesso che vivo in convento”.
È un’ottima occasione anche per fare nuove conoscenze, come quella di papa Giovanni Paolo II nel 1982. “Gli ho stretto la mano – confessa il parroco -. Non si poteva, ma ho sfondato la folla per avvicinarmi”. E aggiunge soddisfatto di possedere ben tre foto a braccetto a ben tre Papi differenti. “L'ultima è con papa Francesco. L'anno scorso siamo andati a Roma a festeggiare i 50 anni di sacerdozio, eravamo in dieci a fare le nozze d’oro e il Papa ci ha voluto accanto a sé per fare una foto insieme. Io sono stato il solito birichino e l’ho abbracciato”.
Tra le sue passioni, non solo la preghiera, ma anche il volo. “È un’ottima occasione per far confessare le persone – ricorda il parroco – Avendo il brevetto da pilota, noleggiavo un areoplanino e portavo due o tre persone. A volte, toglievo un po’ di motore e dicevo a chi era con me: guarda se trovi un bel prato verde che facciamo un atterraggio di fortuna. Ma se hai paura ci confessiamo”.
Don Enrico quest’anno non si è perso un giorno del Meeting. In prima fila dalla Messa del mattino, fino agli incontri delle 19.00.
La Special Edition non ha deluso le aspettative e i ricordi di quelle passate. “Ho apprezzato molto la mostra di Betlemme – sottolinea il parroco - mi è venuta voglia di tornare in Terra Santa”.
Generoso filantropo, don Enrico sostiene da tempo anche il Meeting.
“Mi è sempre piaciuto fare una donazione, anche più di una. Una volta se superavi una certa soglia ti davano in cambio una bottiglia di vino – ride il parroco dietro la mascherina bianca – L’anno scorso sono andato a casa con un paio di bottiglie!”