Chi siamo
Vivere salendo. Alberto Marvelli
a cura di Bruno Biotti, Fausto Lanfranchi.
La mostra è dedicata ad Alberto Marvelli, un giovane ingegnere riminese che il 5 settembre p.v., il Papa proclamerà beato a Loreto, primo politico dei nostri tempi elevato all’onore degli altari. Si tratta di un giovane ingegnere, morto in un incidente stradale a 28 anni, il 5 settembre del ‘46, dopo aver vissuta una vita ricca di esperienze umane e di profonda tensione ideale. A prima vista una vita normale: famiglia borghese, padre impiegato di banca, madre casalinga, numerosi fratelli (altri quattro, più uno morto bambino); frequenza al Liceo Classico, lo stesso di Federico Fellini, poi l’Università, la laurea, il servizio militare e la guerra fino al “tutti a casa “del settembre ’43; intanto le prime esperienze di lavoro, infine l’impegno nella politica dell’immediato dopoguerra…
Ma in tutto questo una passione: l’amore per Cristo, imparato in famiglia e poi nell’oratorio salesiano e nell’Azione Cattolica; di qui una profondità di sguardo, una capacità di accoglienza, di amicizia seria e semplice per gli amici dell’oratorio, per i compagni di scuola, per i poveri che in famiglia, dalla madre in particolare,ha imparato ad accogliere, per tutti quelli che incontra. E’ un giovane appassionato allo sport: li pratica un po’ tutti, dal calcio alla pallacanestro,alla caccia, al nuoto, alla montagna (“se non amassi Dio, credo che arriverei ad amarlo in montagna”); ma soprattutto c’è la bicicletta, inseparabile compagna e protagonista di tanti giri e della sua infaticabile attività di carità e di apostolato, sempre proteso a costruire l’appartenenza alla Chiesa, che per lui ha il volto amico dell’Azione Cattolica. Intanto le pagine del suo diario rivelano l’approfondirsi del suo attaccamento al Cristo dell’Eucarestia e della Croce, fino alla contemplazione. Il culmine della sua appassionata espressività accade nel tempo terribile della guerra e dell’immediato dopoguerra: infaticabile nel soccorrere, nel far compagnia, nel donare: tutto. Fino all’impegno politico che lo vede assessore alla ricostruzione in una Rimini distrutta all’80%, mentre continua ad essere impegnato nella costruzione della Chiesa, come presidente dei Laureati Cattolici.
La mostra si compone di 40 pannelli, si articola in sezioni successive legate in parte alla sua biografia: le radici, l’infanzia e l’adolescenza, il tempo dell’università, la guerra e l’immediato dopoguerra; in parallelo, attraverso le pagine del diario e delle lettere è documentat l’approfondirsi della sua esperienza di fede. Le immagini, documentano, oltre al suo volto, sempre diverso nella costante profondità dello sguardo, e a quello dei suoi familiari ed amici, il volto della Rimini degli anni ’30 e della guerra, che fu teatro della sua operosa carità. Nella mostra sarà presentata anche un filmato con testimonianze di quanti lo conobbero, e un documentario sulla Rimini del passaggio della guerra.
QUESTA MOSTRA È DISPONIBILE IN FORMATO ITINERANTE. CLICCA QUI PER TUTTE LE INFORMAZIONI