Chi siamo
Tre accordi e il desiderio di Verità. Rock ‘n’ roll come ricerca dell’infinito
Tre accordi e il desiderio di Verità. Rock ‘n’ roll come ricerca dell’infinito - Focus Mostre - IlSussidiario.net - TgMeeting 2012
È possibile che una canzone alla radio sia in grado di trasmettere, nel tempo e nello spazio, il desiderio dell’essere umano per “qualcosa che sta oltre”? sia esso uno scrittore, cantante o musicista, al cuore di un altro, dell’ascoltatore? Come è possibile? Quanto è comune? È un’eccezione o qualcosa possibile tutti i giorni? Come è possibile che, attraverso l’apparato del mercato più alla moda, attraverso innumerevoli fili e connessioni, sotto le qualità superficiali di carattere ambiguo e di finzione, il desiderio dell’artista per qualcosa quasi sempre non dichiarato, sia conservato e comunicato ?
Gli ultimi tempi di cultura pop hanno aiutato a “dimenticare” che le radici della maggior parte delle nostre forme musicali contemporanee emergono dal blues e dal gospel, forme che estendono la nota vera dalle foci fangose di insediamenti umani e ai firmamenti scintillanti posti sopra essi. Esteriormente ridotta a “spettacolo” e “intrattenimento”, la sacralità della canzone è quindi costretta verso l’interno in un circuito chiuso, un comunicare e ricevere che diventa confondibile con qualcos’altro, e in grado di essere negata nella sua vera natura. La mostra cercherà di dimostrare che tale riduzione non riesce, che la comunicazione di base, “da cuore a cuore”, tra l’artista e l’ascoltatore, continua a verificarsi.
La mostra intende dimostrare e celebrare la presenza del desiderio umano come forza trainante fondamentale della musica, che continua ad affascinare i giovani, utilizzando esempi di canzoni e artisti, che attraversano la storia globale di questo mezzo e sono rimasti tra i più grandi interpreti moderni. L’ibrido che è il moderno rock ‘n’ roll, offre una metafora veramente appropriata per l’interazione nelle società moderne tra sacro e profano. La mostra cercherà di mettere in luce come, a dispetto dell’ostilità culturale, il mezzo della moderna musica popolare sia in alcuni casi diventato il veicolo più improbabile nella cultura moderna della dimensione religiosa dell’uomo. Nel meglio della musica c’è qualcosa che va oltre il contenuto apparente, qualcosa di sproporzionato che si potrebbe chiamare, secondo la definizione della tristezza di San Tommaso il “desiderio di un bene assente”.
A cura di John Waters.
Con la collaborazione di Walter Muto, Emma Florio.
Con i contributi di Marta Albertin, Phil Faconti, Jonathan Fields, Walter Gatti, Kenneth Genuard, Maurizio Maniscalco, Giacomo Masato, Paolo Vites.
Contributi audio e video a cura di Alberto Coralli.
QUESTA MOSTRA È DISPONIBILE IN FORMATO ITINERANTE. CLICCA QUI PER TUTTE LE INFORMAZIONI