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Testimoni della verità nell’Italia in guerra
La mostra “Testimoni della verità nell’Italia in guerra”, in programma al Meeting di Rimini 2007, intende far conoscere alcuni aspetti della Resistenza e del ritorno alla democrazia nel nostro Paese, al termine della seconda guerra mondiale, superando le letture ideologiche, i miti e le censure con cui questi eventi vengono di solito presentati. In particolare si vuole mettere in luce il contributo originale dato dai partigiani cattolici alla liberazione con la pratica della “Resistenza carità”, cioè un modo nuovo e più umano di vivere questo drammatico momento storico, a partire da luoghi di amicizia tra laici e consacrati, opponendosi a ogni ingiustizia, affermando la libertà come diritto di ogni uomo, riconoscendo la dignità di persona anche agli avversari.
A fianco della componente cattolica si trovano in questo cammino altre componenti ideali del nostro Paese: quella legittimista, quella liberale, quella socialista, quella comunista. In quest’ultima, però, si afferma l’idea della “Resistenza rivoluzione”. La Resistenza cioè vissuta come inizio di un progetto ideologico e violento che considera chiunque si opponga all’ideologia solo come un nemico da abbattere, in nome di una società futura e perfetta da costruire.
Proprio la componente comunista, diventata culturalmente dominante nel dopoguerra, finisce per affermare, attraverso la censura degli episodi scomodi e la mitizzazione di un’unità ideale dell’antifascismo, l’idea di una Resistenza solo o quasi esclusivamente rossa. Una visione che non regge più alla prova dei fatti, rischiando di travolgere, nel suo disfarsi, anche il grande valore ideale vissuto in quel periodo dai tanti che, in vario modo, hanno partecipato al movimento della Resistenza.
La mostra si svolge attraverso tre sezioni percorrendo le quali il visitatore è aiutato ad addentrarsi sempre più, dal generale al particolare, negli eventi di quel periodo, sino all’incontro diretto con un protagonista. Un giovane martire la cui vicenda personale sintetizza i valori ideali, la violenza subita dall’ideologia e il destino di verità cui ogni uomo è chiamato.
Nella prima parte della mostra si disegna il quadro d’insieme. Si racconta, a partire dal luglio 1943, il dramma vissuto dal popolo italiano in un Paese dilaniato dalla guerra civile e diviso tra alleati e occupanti nazisti; si delineano le origini della Resistenza; se ne presentano le componenti ideali; si approfondisce il contributo originale dato dai partigiani cattolici. Si spiegano poi le ragioni del protrarsi delle violenze, motivate dall’ideologia comunista, anche a guerra finita; si parla della censura praticata su questi fatti; se ne capiscono gli effetti sull’educazione delle giovani generazioni.
Nella seconda parte si entra nel vivo di un territorio particolarmente significativo, perché collocato al centro del cosiddetto “triangolo della morte”, dove valori ideali e violenza ideologica si sono manifestati in modo più intenso. Attraverso le parole, le testimonianze, le lettere, i documenti dei protagonisti, si rivive il nascere della Resistenza cattolica a Reggio Emilia, il suo modo di operare e di rapportarsi con il popolo, il confronto con visioni contrastanti. Nel racconto della loro amicizia tornano a vivere grandi figure dimenticate come Don Pasquino Borghi, oppure Pasquale Marconi, comandante partigiano, padre di dieci figli, medico che rischiò la vita per curare anche gli avversari feriti.
Nella terza parte il visitatore è guidato all’incontro con Rolando Rivi, seminarista quattordicenne di San Valentino (RE), amico delle Fiamme Verdi, ucciso dai partigiani comunisti per la sola colpa di vivere con gusto la propria identità, di voler portare l’abito talare, di guidare gli altri giovani alle idee cristiane. A 60 anni di distanza, però, la brutale violenza dell’ideologia, che tentò di cancellare Rolando Rivi, “domani un prete di meno”, viene contraddetta dal fiorire di grazie per l’intercessione del seminarista martire, dal nascere di vocazioni per il suo esempio, dall’aggregarsi di un popolo attorno alla sua figura, mentre per Rolando è in corso il processo di beatificazione.
QUESTA MOSTRA È DISPONIBILE IN FORMATO ITINERANTE. CLICCA QUI PER TUTTE LE INFORMAZIONI