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SPIRTO GENTIL – F. Schubert: Wanderer Fantasie, op. 15, D 760
Guida all’ascolto con musica dal vivo con Roberto Andreoni e Pietro Beltrani.
Guida all’ascolto con musica dal vivo con Roberto Andreoni e Pietro Beltrani.
“Spirto Gentil” è una proposta nuova di ascolto musicale, non solo perché intende valorizzare anche un repertorio oggi totalmente dimenticato o apprezzato da pochi “intenditori”; nuovo è soprattutto lo scopo per cui questa collana viene pubblicata. Non si tratta di offrire una ennesima analisi estetica o stilistica, quanto di riscoprire il fondamento di ogni tentativo estetico. La collana perciò si colloca all’interno di quella grande tradizione cristiana che, nell’arco di venti secoli, grazie alla sua costante vocazione ecumenica, è stata capace di valorizzare le espressioni più sincere dell’esperienza umana, qualunque ne fosse la cultura d’origine. Non è fuori luogo allora, per comprendere lo spirito originale di questa collana, tornare col pensiero alla straordinaria attività degli amanuensi medievali o a quelle più recenti di grandi personalità come Charles Moeller. La loro opera nasce da una antica certezza: Unum loquuntur omnia (tutta la realtà proclama una sola cosa).
«Nella musica, nel panorama della natura, nel sogno notturno (come scrive nel suo Canto Notturno…Leopardi), è a qualcosa d’altro che l’uomo rende il suo omaggio, da cui aspetta: lo aspetta. Il suo entusiasmo è per qualcosa che la musica, o tutto ciò che è bello al mondo, ha destato dentro. Quando l’uomo “pre-sente” questo, immediatamente piega l’animo ad attendere l’altra cosa: anche davanti a ciò che può afferrare, attende un’altra cosa; afferra ciò che può afferrare, ma attende un’altra cosa.» Luigi Giussani
Per Schubert l’effigie del viandante, il mitico Wanderer, ha rappresentato un’intima dimensione interiore, che ha percorso in lungo e in largo molte delle sue più importanti e spesso tragiche composizioni: dal Viandante alla luna al Canto notturno del viandante, passando per il sublime ciclo di Lieder della Winterreise(Viaggio d’inverno), che porta in scena il doloroso cammino del protagonista attraverso una serie di raggelanti paesaggi naturali e disperati stati d’animo. Un alone di mistica spiritualità sembra dunque avvolgere la paradigmatica figura-chiave del viandante che ha contrassegnato l’intima cifra dell’intera parabola creativa schubertiana.
Ingresso libero