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Significati nel visibile
‘La mostra fotografica “Significati nel visibile” si articola in tre sezioni: 1) Grandi retrospettive: Gianni Berengo Gardin, 120 fotografie dal 1952 al 1982. L’uomo e i suoi gesti nel mondo, messi da parte nell’opera dei più giovani autori contemporanei, sono il centro di trent’anni di lavoro di uno dei più grandi reporter esistenti, Gianni Berengo Gardin. L’itinerario esistenziale ed estetico di questo autore, nel corso della sua lunga carriera, si è potuto sviluppare grazie ad una profonda attenzione costantemente rivolta al volto dell’uomo e all’aspetto dell’ambiente naturale ed architettonico in cui si vive la concreta vicenda della storia. Su questa attenzione, Berengo Gardin ha elaborato quell’originale modo di narrare per immagini che è la formula segreta del suo successo e della sua popolarità, testimoniati dalla pubblicazione di oltre 60 volumi e da decine di mostre in Italia e all’estero. Berengo Gardin ha infatti analizzato l’uomo e l’ambiente nel loro reciproco rapporto, ora con ironia e distacco, spesso con simpatia e partecipazione, a volte con rabbia e indignazione, ma sempre all’interno di un linguaggio visivo che ha messo da parte la ricerca del singolo scatto perfetto, ancora legato alla poesia degli attimi eccezionali e irripetibili dell’esistenza. Egli ha privilegiato invece una dimensione narrativa di più ampio respiro, strutturata in più fotografie, magari meno intense, ma radicate nella prosa normale e ripetitiva della vita quotidiana e in quella della gente comune. 2) Significati nel visibile: 100 fotografie di Den Hollander, Elzeard, Grisanti, Hili, le Querrec, Lichsteiner, Olivella, Willman, Wolf, Vogt. I linguaggi della visione utilizzati oggi nella fotografia sono estremamente complessi e nella loro diversa struttura rispecchiano le più disparate ideologie, intenzionalità, tradizioni culturali ed artistiche nei confronti della realtà visibile, alla cui immagine l’opera fotografica è indissolubilmente legata. Questa mostra mette a confronto dieci prestigiosi autori di Austria, Spagna, Francia, Olanda, Svizzera, Stati Uniti, Italia, che hanno messo a punto sistemi linguistici notevolmente distanti tra loro, per comprendere dall’interno il loro meccanismo di costruzione mentale e per svelare il presupposto culturale e il significato del mondo, sia soggettivo che oggettivo, cui essi alludono. 3) Luogo ed identità nella fotografia europea contemporanea, 2° parte: fotografie da Gran Bretagna, Olanda, Svizzera, Italia. La grande rassegna sui giovani autori europei, iniziata al Meeting ’82, si conclude con le sezioni dedicate alla Gran Bretagna con Barkshire, Davies, Chadwick, Graham, Griffin, Mahr, McMormick, Parr; all’Olanda con Michiels, Huiskes, De Roo, Sengers, Vroege; alla Svizzera con Buetti, Gandolfi, Glanzmann, Flammer, Pugin, Strebel; all’Italia con Di Vincenzo, Buratti, Fossati, Paderni, Sartorello, Tavano, Tinelli. Anche quest’anno sono stati selezionati fotografi la cui area di indagine è quella in cui l’uomo vive concretamente il suo destino e in cui gli effetti della transizione in atto nella società si fanno visibili e analizzabili: l’area dell’abitare. Le mostre sono state realizzate in collaborazione con The Photographer’s Gallery di Londra, British Council di Milano, Perspektief Galeri di Rotterdam, Fotografia Oltre di Chiasso.’