Chi siamo
Se voglio, voglio l’infinito. Fernando Pessoa
A cura di Sofia Gouveia Pereira, Leonor Abranches Pinto, Manuel Rafael, Maria Pignatelli Pereira, Francisco Ferreira Pires, Constança Duarte, Teresa Botelho Neves, Maria Malato, Margarida Horta Machado, Beatriz Mota
Ha collaborato Davide Perillo
Fernando António Nogueira Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – 30 novembre 1935) è considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese e uno degli autori più rappresentativi del XX secolo, e non solo in Europa. Ha vissuto la maggior parte della giovinezza in Sudafrica; la lingua inglese ha giocato un ruolo fondamentale nella sua vita, tanto che traduceva, lavorava, scriveva e spesso perfino pensava in inglese. Ha vissuto un’esistenza discreta, al riparo dalla fama: contabile in una ditta di import-export, partecipava alla vita intellettuale portoghese soprattutto attraverso articoli, poesie e scritti pubblicati sulle riviste letterarie. Ma il grosso della sua produzione è stato pubblicato dopo la morte. E ha rivelato al pubblico una figura complessa ed enigmatica almeno quanto i suoi testi. Oltre alle opere firmate in prima persona, Pessoa ha scritto usando decine di eteronimi: veri e proprio “alter ego” inventati da lui, ognuno con una sua personalità e un suo stile letterario. Un caso unico nella letteratura mondiale. E un “compagno di cammino” nel tentativo di approfondire una delle sfide più profonde che viviamo oggi: la tensione tra la frammentazione dell’io e della società e il desidero di unità, di compiutezza, che pure continuiamo a vivere.
La mostra, curata da un gruppo di universitari portoghesi, si confronta proprio con questa ricchezza ed unicità. Lo fa attraverso un video di circa 20 minuti, con alcuni cenni biografici, qualche supporto teorico che aiuti a comprendere il concetto di eteronimo e l’unicum letterario di Pessoa, e un percorso che si articola su due temi principali: la frammentazione e l’unità di sé (dell’io). Le poesie e i testi dello scrittore sono messi in relazione a fatti del nostro tempo e viene sottolineata l’importanza della figura di un “maestro”, del quale ciascuno ha bisogno per poter capire se stesso.
Il video sarà online sul sito del Meeting, mentre in Fiera sarà proiettato all’interno di un’installazione che permetterà ai curatori di presentarlo e di dialogare con i visitatori, in un ambiente che ricorderà il caffè “A Brasileira” di Lisbona, dove lo scrittore lavorava.
Nella seconda sala si proverà ad approfondire il concetto di eteronimo e il passaggio dalla frammentazione dell’io alla sua unità, utilizzando sia degli espedienti allestitivi che la presenza dei curatori: i ragazzi che stanno lavorando alla mostra dialogheranno con i visitatori, presentando ciascuno l’eteronimo da cui è rimasto particolarmente colpito e che sente più vicino alla sua esperienza.
WORKSHOP DI LETTERATURA SU FERNANDO PESSOA
A cura di un gruppo di studenti universitari di Lisbona Leonor Abranches Pinto, Manuel Rafael, Maria Pignatelli Pereira, Francisco Ferreira Pires, Constança Duarte, Teresa Botelho Neves, Maria Malato, Margarida Horta Machado, Beatriz Mota