Chi siamo
Sacralità di una ricerca di fronte alla potenza misteriosa della vita
‘Riportiamo da un testoscritto dall’autrice, Elena Bracciolini, a presentazione della mostra: “Apre la serie dei miei tentativi di afferrare il cielo, la tela “La vigna del giardino dell’Eden”, in cui conigli bianchi velati si sostituiscono a presenze infantili. Lo scorrere dei secoli è evocato da una maschera senza tempo che trova compimento, come una nave arrivata in porto, nell’abbraccio con la vigna magica della vita, i cui grappoli sono maternamente protetti da foglie gigantesche. Riconquistare l’innocenza per farsi tramite di conoscenze infinite, trasformarsi in vecchi campanili abitati di rondini e di stelle rampicanti (la tela “Uomo delle rondini”) o cullare insieme a grandi glicini il sonno di un neonato (la tela omonima) al ritmo di una ninna nanna dettata dalla penna di DostoevskiJ: “Cristo intento a giocare con un fanciullo, con quell’aria pensosa che talvolta hanno i bambini, lo fissa negli occhi. Cristo guardandolo si è immerso nelle sue meditazioni. Egli fissa il lontano orizzonte. Un’idea, immensa come il mondo, si rispecchia nel suo sguardo”. A questa immagine fanno da contrappunto le tele “Nascita della vita”, “Monumento al feto”, il “Gallo figlio del sole” e il “Cavallo cosmico”, che spezza la placenta astrale per uscire allo scoperto, simbologia della nascita di ognuno di noi. Dio ha nascosto ai sapienti e rivelato ai bambini. (…) A questo amore cosmico che si pone alto sopra lo scempio della materia e della morte, fanno riferimento le tele “Limiti della materia morente” e “Crocefissione”, dove il Cristo scende dalla Croce per abbracciare, trascinare e portare a compimento l’atto d’amore supremo. A questo proposito, osserva l’autore dell'”Idiota”: “L’essenza del sentimento religioso sfugge a qualsiasi ragionamento. C’è e ci sarà sempre, in questo sentimento un qualcosa di inafferrabile”. Compimento ultimo della mostra, il viaggio verso l’infinito (la tela “Viaggio infinito”) e la materia in evoluzione esplodente, come sole in movimento, che torna al punto cosmico, da cui è partita. (…)”. Elena Bracciolini’