Chi siamo
Quasi Hierusalem
‘La mostra intende proporre le modalità simboliche e culturali attraverso cui le città manifestarono, soprattutto nel corso del Medioevo e dell’Umanesimo, la coscienza religiosa che ebbero di se stesse. La dinamica simbolica di riferimento è stata individuata nella continuità che si viene a stabilire tra la forma circolare delle rappresentazioni del cosmo, le analoghe riproduzioni planimetriche di Gerusalemme e della chiesa del Santo Sepolcro e la tipologia della Gerusalemme celeste in forma rotonda. Infatti la coscienza religiosa delle città si costruisce simbolicamente attraverso rimandi all’ordine cosmico, alla città storica di Gerusalemme, per eccellenza santa, e all’ideale della città celeste. Esperienze religiose significative costituiscono il contesto culturale e vitale capace di generare segni simbolici che divengono coscienza comune. A tal riguardo, Gerusalemme è il prototipo, in quanto luogo dell’avvenimento religioso più decisivo: la morte e la resurrezione di Cristo. La chiesa del Santo Sepolcro, a pianta centrale, risulta così un modello proposto in molte altre città, quale memoria e segno di una coscienza religiosa che riesce poi a coinvolgere l’intera struttura urbana. Nel suo nucleo centrale, attraverso proiezioni in dissolvenza, la mostra propone l’archetipo simbolico urbano (cosmo-Gerusalemme-Gerusalemme celeste) e attraverso fotografie e disegni, il S. Sepolcro di Gerusalemme; seguono pannelli riguardanti alcune importanti cittá. Roma costruisce la propria immagine simbolica a partire dalla sua destinazione a sede di Pietro; Costantinopoli incentra la propria coscienza religiosa attorno alla Basilica di S. Sofia, figura simbolica del cosmo e della sapienza divina; Mosca, città di chiese e monasteri, acquista piena consapevolezza simbolica nelle icone; Firenze modella la propria immagine simbolica in rapporto a Gerusalemme con il S. Sepolcro in S. Pancrazio e il rito della “colombina”; Bologna ripropone in S. Stefano la Basilica del S. Sepolcro di Gerusalemme; Milano disegna la propria pianta ad immagine del Cosmo e si pone, con il Duomo, sotto la protezione della Vergine, così come Strasburgo. Infine Venezia, città tesa fra Oriente ed Occidente, recupera la propria straordinaria peculiarità in senso religioso attraverso la Basilica di S. Marco e l’articolazione del percorso della Processione della Croce, che rende la città immagine di Gerusalemme e anticipazione della città celeste. La mostra si chiude con una serie di domande sulla città odierna: è possibile una coscienza religiosa della città contemporanea? E’ possibile individuare o costituire luoghi significativi per recuperare l’immagine religiosa della città? L’esperienza religiosa è in grado oggi di proporre simboli capaci di rifondare una coscienza che coinvolga l’intera città? Su tali temi la mostra intende aprire un dibattito nell’ambito del Meeting e delle città in cui verrà esposta.’