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NEL CANTO L’ANIMA DI UN POPOLO
In concerto il Coro Sacerdotale Metropolitano di San Pietroburgo eseguirà la suite dei Vespri di Rachmaninov e la musica sacra e popolare della tradizione russa.
Nella Chiesa d’Oriente l’unico modo degno per rivolgersi a Dio è l’armonia musicale, e l’unico strumento degno di cantarne le lodi è la voce umana. Nella Divina liturgia, che nei secoli è stata lo strumento educativo per eccellenza del popolo russo, non c’è spazio per il vacuo parlare umano: le preghiere e gli inni sacri di cui essa è intessuta esprimono – attraverso testi della Scrittura, della Tradizione e dei Padri della Chiesa – il dialogo d’amore tra il Creatore e la sua creatura, e lo stupore e l’esultanza dell’uomo al cospetto del Mistero che crea e sostiene l’essere in ogni istante del tempo.
Per cantare la liturgia, si era diffusa in Russia e successivamente in Unione Sovietica l’usanza di avvalersi di cori di professionisti, che assicuravano un buon livello di esecuzione musicale con il rischio però di trasformare la liturgia in puro «spettacolo».
Tanto più preziosa, nel 1971, l’intuizione del metropolita Nikodim – una delle figure più complesse e interessanti del suo tempo (sarebbe morto, fulminato da un infarto, tra le braccia di Papa Giovanni Paolo I nel 1978), di fondare un coro liturgico composto da sacerdoti che potessero accomunare alla bellezza del canto la «testimonianza resa a Dio attraverso la preghiera cantata».
Il coro, composto di 40 elementi, ha celebrato pochi mesi fa il suo 40° anniversario: una lunga storia, che passa attraverso la stagnazione sovietica e la rinascita della Chiesa ortodossa russa nel 1988, anno in cui si celebrò il Millennio del Battesimo della Russia. All’improvviso, caduti gli impedimenti esteriori e svelatasi agli occhi di milioni di persone la menzogna dell’ideologia, il sacro faceva irruzione nella vita sociale, e il Coro sacerdotale fu chiamato a eseguire concerti nelle sale più belle del Paese. Da questo momento, è rimasto nella vita della Chiesa e della Russia come un potente richiamo alla bellezza che si fa preghiera.
In repertorio, oltre ad alcuni brani tratti dai Vespri di Rachmaninov, canti e inni della tradizione sacra e popolare.