Mille anni di fede nella Rus

 

‘Nel luglio del 988, secondo la tradizione, il santo principe Vladimir scendeva nelle acque del Dniepr insieme al suo popolo per ricevere il battesimo. Si apriva un nuovo capitolo della storia europea, che vedeva affacciarsi un nuovo popolo “convertito alla dodicesima ora”, denominato Rus’, dal nome della provincia ecclesiastica bizantina. Ripercorrendo i mille anni che ci separano da quel fatidico evento, la mostra scandisce il ritmo di morte e resurrezione che segna la storia spirituale del popolo russo, dove la morte coincide con l’invadenza del potere, e la resurrezione con il rifulgere della santità, in cui la preghiera si accompagna alla testimonianza resa fino al martirio. I monasteri della Rus’, dalle origini fino ai giorni nostri, sono luoghi di irradiazione della santità che genera anche l’identità nazionale e i programmi sociali del popolo russo. Gigantografie, diapositive, plastici, ricostruzioni, piante e schemi degli edifici, oggetti sacri, di uso liturgico o legati alla vita quotidiana nel monastero, testimoniano il criterio più profondo della storia, “generata dall’amore dei santi” e capace di rinnovarsi imprevedibilmente attraverso il miracolo della santità. Attraverso alcuni monasteri, la mostra ripercorre le tappe più significative della storia russa: dal monastero delle Grotte di Kiev, la “Betlemme russa”, sorto all’indomani del Battesimo da alcuni umili monaci che si erano scavati alcune grotte sulle pendici del Dniepr; dal monastero della Trinità di San Sergio, fondato nel XIV secolo, durante le terrificanti incursioni tartare, all’insegna dell’amore e dell’unità e divenuto, a sua volta, inizio di un Unità che avrebbe coinvolto principi e cittadini fino alla cacciata dei tartari; dal monastero delle Solovki, avamposto nordico vicino al Circolo Glaciale Artico, miracolo di creatività umana e di saldezza nella fede, trasformato poi nel primo lager modello dell’URSS; fino all’eremo di Optina, dove nel secolo scorso aveva inizio un risveglio spirituale guidato dagli starcy, monaci illuminati e chiaroveggenti, che additavano agli intellettuali e ai popolani che affluivano per ascoltare i loro ammonimenti, i tesori della cultura e della fede cristiana. La civiltà monastica, presentata attraverso i suoi aspetti sacrali, liturgici e quotidiani, diventa parabola del cammino di un popolo che ritrova nella Madre di Dio la “creatura nuova”, figlia della Chiesa e Madre del popolo degli eletti. Al centro della mostra, è collocata un’esposizione di icone della Madre di Dio, realizzata dai maestri della Scuola di Seriate, e concepita come punto centrale della spiritualità orientale.’

Data

20 Agosto 1988 - 27 Agosto 1988

Edizione

1988
Categoria
Esposizioni Mostre Meeting