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L’Avana la città vecchia
‘L’Unesco ha recentemente inserito la città vecchia de l’Avana fra i siti appartenenti al patrimonio universale dell’umanità, vale a dire fra le testimonianze storiche degne di essere conservate e salvate per il loro intrinseco contenuto di civiltà. L’Avana vecchia infatti rappresenta uno dei nuclei urbani di età barocca e coloniale meglio conservati in assoluto. Da questo riconoscimento ha preso avvio una campagna di restauro fra le più imponenti in corso in questi anni nel mondo, che vede impegnato il Governo cubano e centinaia di uomini, fra cui molti volontari. Sotto la direzione di Eusebio Leal, direttore del Museo Provincial de La Habana e Historiador oficial della città, viene riportato alla luce il tracciato delle antiche mura, le case vengono ripristinate ad una ad una, tanto negli esterni, dai caratteristici colori pastello, quanto negli interni. In esse tornano a trovar posto le botteghe degli artigiani, le “Cantinas”, i negozi, le famiglie: è tutta una vita sociale che si ricrea e che trae impulso da un ambiente urbano a misura d’uomo. E’ questo infatti l’aspetto più interessante del salvataggio de L’Avana vecchia: non si tratta di una semplice operazione di tutela monumentale degli edifici, ma della riproposta di un ambiente urbano realmente vivibile per l’uomo. La mostra, di grandi dimensioni, si articola in diversi ambienti dedicati alle varie fasi storiche di L’Avana vecchia, a partire dalle prime fortificazioni spagnole fino ai nostri giorni ed all’attuale imponente opera di ricostruzione. Per quanto riguarda l’architettura, un capitolo è dedicato agli edifici sacri, un altro ai palazzi pubblici, un altro ancora ad una delle più tipiche espressioni dell’architettura della città: i “patios”, cioè i cortili interni dei palazzi. L’esposizione si compone, oltre che di gigantografie, ricostruzioni e giga diapositive, di numerosi ed importanti oggetti provenienti dal Museo della città di L’Avana: piantine antiche dei Caraibi e di Cuba, incisioni con vedute della città, oggetti in argento del ‘700 e dell’800, alcuni arredi completi di stanze, sia di ambiente popolano che signorile (tra queste la camera da letto dell’infanta), una carrozza dell’800 denominata “quitrin”.’