Chi siamo
L’AMICIZIA NELLA BIBBIA
Joseph H.H. Weiler, University Professor at NYU Law School and Senior Fellow at the Center for European studies at Harvard. Introduce Stefano Alberto, Docente di Teologia, Università Cattolica del Sacro Cuore.
La Bibbia parla esplicitamente di amicizia e fornisce anche alcuni esempi luminosi, ognuno diverso dall’altro. Nel tradizionale appuntamento “Leggendo la Bibbia con Joseph Weiler” esamineremo entrambe le cose. Ecco alcuni esempi di insegnamenti espliciti: Un amico ama sempre, è nato per essere un fratello nelle disgrazie (Proverbi 17:17). Ci sono compagni che portano alla rovina, ma anche amici che sono più affettuosi di un fratello (Proverbi 18:24). Fedeli sono le ferite di un amico, fallaci i baci di un nemico. Il profumo e l’incenso rallegrano il cuore, la dolcezza di un amico rassicura l’anima (Proverbi 27:6,9). Ed ecco alcuni esempi di amicizie profonde: Ruth e Naomi, Davide e Gionata, e naturalmente Gesù e i suoi apostoli: Voi siete miei amici, se fate ciò che vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone, ma vi ho chiamati amici, perché tutto quello che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi (Giovanni 15:14-15).
Con il sostegno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’AMICIZIA NELLA BIBBIA
L’AMICIZIA NELLA BIBBIA
Lunedì, 21 agosto 2023 ore: 13.00
Sala Conai A2
Partecipa
Joseph H.H. Weiler, University Professor at NYU Law School and Senior Fellow at the Center for European studies at Harvard.
Modera
Stefano Alberto, Docente di Teologia, Università Cattolica del Sacro Cuore.
Alberto. Buongiorno a tutti, benvenuti ai numerosi convenuti in presenza e agli ancor più numerosi collegati in streaming. Partiamo dalla cosa più importante: oggi sono 20 anni che J. Weiler viene al Meeting. Penso che non ci sia fatto più evidente per introdurci al tema, che è il tema del Meeting: l’amicizia nella Bibbia, di questa grazia di cui la nostra vita è stata ed è investita. La possibilità di poter godere, siamo in overdose di tecnologie e quindi questo può capitare…la possibilità di poter godere della sua presenza, della sua saggezza, del suo insegnamento perché, non dimentichiamocelo, anche se gli chiedono sempre interventi che riguardano la sua altissima competenza giuridica, già anche ieri ne ha fatto uno bellissimo che vi invito poi a riprendere nei prossimi tempi, il momento per lui fondamentale è poterci aiutare a entrare nella ricchezza, nella profondità di quella che è la parola di Dio, la testimonianza viva dell’alleanza di Dio con la vita di ciascuno di noi, con la vita del mondo, con la storia dell’uomo. Non voglio rubare tempo perché so che ci vuole parlare di tante sfumature di un tema così decisivo per la vita di ciascuno di noi. Ricordo solo, lo voglio ricordare all’inizio, vedo molti protagonisti seduti nelle prime file, che, dopo tanti anni di esortazioni, è scattato qualcosa, l’invito: “leggete ogni giorno della nostra vita un capitolo della Bibbia”, è stato preso sul serio da un gruppo che, non solo ha cominciato a farlo, ma che si trova regolarmente tutte le domeniche con Joseph a leggere la Bibbia dall’inizio fino alla fine. Dopo un anno siamo a buon punto, ma ci vorrà ancora molto tempo. Quindi se qualcuno poi volesse aggiungersi, come mi auguro, ci sarà la possibilità di farlo. Grazie ancora di tutto, a te la parola.
Weiler. Grazie don Pino, e come sempre sono emozionato e allora scusate. Un’ora fa mi hanno fatto un’intervista, uno dei giornalisti del Meeting. Mi ha detto: ma per te, professor Weiler, cosa significa l’amicizia? E io gli ho detto: quello devo farlo in 10 secondi? E quello ha detto sì. Ho detto: venire 20 anni al Meeting significa l’amicizia.
Come facciamo oggi? L’amicizia nella Bibbia. C’è l’amicizia tra esseri umani e c’è l’amicizia tra l’essere umano e il Dio.
Cominciando l’amicizia tra essere umani, andiamo a vedere che c’è un gioco sottile tra l’amicizia e l’amore, perché di solito, quello lì è il tuo amante…quello lì è il tuo amante? No, no, non è il mio amante, è solo un amico, solo un’amica, Ci fa una distinzione tra l’amicizia e l’amore e vediamo che nella Bibbia c’è un gioco sottile tra questi due concetti. Un altro tema molto molto presente, soprattutto nel Vecchio Testamento, nell’Antico Testamento, nell’Autentico Testamento, è la relazione tra fratelli e amici e anche lì andiamo a vedere che c’è un gioco molto sottile. Fratelli sembra una relazione più stretta. Ma la Bibbia ha qualche dubbio su questo. Andiamo a vedere. Ma vorrei cominciare con uno dei precetti più importanti della Bibbia, sia nell’Antico che nel Nuovo testamento. Amerai il tuo prossimo come te stesso, io sono il Signore. E perché ho scelto di cominciare con questo? Perché la traduzione non è precisa, perché nel testo originale in ebraico, non è Amerai il tuo prossimo, ma amerai il tuo amico: è proprio una delle parole in ebraico ci sono tre parole di amicizia, di amici, la parola più stretta, l’amicizia più stretta REA, REHUT amicizia, REA amico, in ebraico come in italiano amico, amica, allora il modo femminile di questo amico amica è RAIAH, e RAIAH si usa solo per la moglie, la sposa, che fa vedere che questa parola veramente significa amicizia molto profonda, molto stretta. Andiamo a vedere dopo due altre parole per amicizia, o per amici. Ma qui nel Amerai non il tuo prossimo, ma amerai il tuo amico: allora è da una parte edificante, è una parola in italiano, si può dire in italiano edificante? Grazie, 30 e lode?, ma anche sconvolgente. Edificante perché si vede che l’amicizia profonda richiede un amore, amare il tuo amico come te stesso. Amare il tuo amico, non basta, amicizia, amicizia. Amicizia coinvolta con amore. Perché sconvolgente? Perché di solito quando leggiamo questo precetto, sembra universale, giusto, amare qualsiasi persona come te stesso e qui sembra che dice solo il tuo amico debba amare come te stesso, e gli altri no? Sconvolgente un pochino eh? E per me può darsi per questo l’hanno mal tradotto, hanno fatto una interpretazione nella traduzione perché sembrava di restringere quel precetto di amare, di amare il tuo prossimo possa essere qualsiasi persona. Che alcune traduzioni dicano amare il tuo vicino. Io ho difficoltà ad amare alcuni dei miei vicini, però amare il tuo amico anche è sconvolgente perché sembra di restringere questo precetto di amore universale. Allora tanto per cominciare, vedere il primo esempio del rapporto tra amore e amicizia in quel precetto che tutti conosciamo molto bene. Andiamo avanti. I primi versetti, si può mettere anche su schermo?
Ecco. Amici e fratelli. E qui andiamo a Proverbi. Proverbi: di tutti i libri della Bibbia si parla più di amici nei Proverbi e il primo è un amico vuol bene sempre. Allora di nuovo quella relazione tra amicizia e amore, vuol bene in italiano significa amore, in ebraico è proprio amore. Un amico vuol bene sempre, è nato per essere un fratello nella sventura. Allora, prima non è solo amico chi ti ama eccetera, ma quando tu hai bisogno, quando hai necessità, quando ti trovi male, c’è l’amico, ma qui c’è una sottigliezza, perché la sottigliezza? perché nella sventura si va dall’amico, non si va al fratello. Vedete un po’ farisaico, però è così, un amico vuol bene sempre e il fratello nel momento del bisogno. No, l’amico nella sventura è come un fratello. Però qui il fratello è un modello dell’amicizia più stretta, perché l’amico nella sventura è come tuo fratello, perché ci aspettiamo che i nostri fratelli nella sventura ci sono sempre, i fratelli. Primo passo. Andiamo avanti. Ci sono compagni che conducono alla rovina, ma anche amici più affezionati di un fratello. Allora qui l’insegnamento di nuovo è sottile, perché prima non tutti amici sono uguali, qui la Bibbia suggerisce un po’ di prudenza, può essere uno che sembra un amico, un compagno, e la Bibbia usa una parola un po’ strana per notare questo, ma in realtà questo amico ti porta alla rovina, e invece ci sono anche amici più affezionati di un fratello. Parliamo un momento sui fratelli nella Bibbia. Don Pino. Così, non siamo mica al karaoke! Parliamo un pochino sui fratelli, perché l’ultimo passaggio sembrava che la fratellanza, che i fratelli è la relazione più stretta, ancora più dell’amicizia, ma nella Bibbia non è così. Cominciamo con i primi due fratelli. Caino e Abele, uno ha ucciso l’altro, bella fratellanza questa. Poi andiamo a Isacco e Ismaele, bella fratellanza anche questa, poi andiamo a Giacobbe e Saul, bella fratellanza anche questa, abbiamo già discusso, …poi andiamo a Giuseppe e i suoi fratelli, un’altra bella fratellanza …cioè si vede perché la Bibbia piano piano privilegia l’amicizia e gli amici rispetto ai fratelli, perché anche nella nostra realtà, non la vostra realtà, ma la nostra realtà, sappiamo quanto complicato, difficile possano essere le relazioni fra fratelli e sorelle. Complicato come bimbi e genitori, mai, non è semplice e lineare eccetera. Invece con gli amici spesso la relazione è molto meno complicata, ha meno bagaglio e per questo può essere anche più profonda come emozione, come lealtà, come fiducia di relazione. Tra i fratelli, dove c’è la gelosia, ci sono tante altre cose che abbiamo visto, nell’Antico Testamento abbiamo già notato nella seduta precedente è molto realistico, non cerca di idealizzare già le cose, e ho dato già l’esempio cominciando con Caino e Abele e finendo con Giuseppe e i suoi fratelli, c’è una reticenza di mettere la fratellanza come modello di amicizia e perciò troviamo anche amici più affezionati di un fratello e ora si capisce perché questo. Perché chi ha letto la Bibbia sa che la fratellanza può essere molto, molto complicata, l’amicizia può essere molto molto profonda, però con questa prudenza, ci sono compagni che conducono alla rovina. Andiamo avanti. Numero 3. Leali sono le ferite di un amico. Fallaci i baci di un nemico. Vediamo progresso nel pensiero della Bibbia sugli amici e sull’amicizia, perché un buon amico, secondo questo dei Proverbi, non vuol dire uno che sempre ti fa bene, che sempre ti coccola, che sempre ti dice, un buon amico può anche confrontarti con realtà dolorose, con verità che ferisce e lo fa di amicizia e perciò “leali sono le ferite di un amico”, cioè aspettiamo di un amico, non sempre dire sì, sì, va bene, ma anche rimproverarci eccetera: quello è veramente un buon amico, chi può confrontarci con verità che non sono comode e invece fallaci i baci di un nemico. Uno che ti fa troppo: ‘Weiler sei grande’…devo pensare un pochino…
E ora una espressione molto poetica e molto bella e perciò l’ho fatta inserire: “il profumo e l’incenso allietano il cuore, la dolcezza di un amico rassicura l’anima”. Bello, no? Qui c’è proprio un passo avanti, che l’amico non è solo quando abbiamo bisogno, non solo aiuto, eccetera, ma proprio tocca la nostra anima e perciò ho messo questo versetto.
Arriviamo ora a: meglio un amico vicino che un fratello lontano. Di nuovo questo tema: fratello amico e vediamo piano piano che la Bibbia privilegia l’amicizia, che è una cosa voluta, invece fratellanza siamo nati con nostre fratelli, con nostre sorelle, se vogliamo o non vogliamo sono nostri fratelli e sorelli. C’è un obbligo, eccetera eccetera, ma a livello emozionale, cominciare a vedere una preferenza molto stretta della Bibbia, l’amicizia verso la fratellanza, anche se in italiano la fratellanza sembra la cosa più,…però l’Antico Testamento è molto realistico qui. Questo per quanto riguarda il rapporto essere umani con altri essere umani e per riassumere abbiamo visto un rapporto delicato tra amicizia e amore, cominciando ad amare il tuo amico come te stesso e questa relazione e questo rapporto, questo pensiero molto coraggioso, molto realistico tra fratelli e amici con una preferenza chiara della Bibbia alla amicizia che alla fratellanza di sangue.
Andiamo a vedere un po’ amicizia con Dio.
Di nuovo Proverbi: e qui andiamo a vedere una netta differenza tra Antico Testamento e Nuovo Testamento, ma cominciamo con l’Antico Testamento. Allora, siamo al numero 4, “perché il Signore ha in abominio il malvagio, mentre la sua amicizia è per i giusti”. Anche qui la traduzione non è precisa, perché il Signore ha in abominio il malvagio è traduzione perfetta, però, mentre la sua amicizia per i giusti nell’ebraico c’è un’espressione molto più forte. Non è solo l’amicizia, ma proprio la confidenza del Dio è per i giusti, cioè questa persona che Dio prende in confidenza, in ebraico SOG, segreto, sono non solo amici, ma amici che si raccontano proprio le cose più segrete eccetera, bello eh? Allora vediamo due cose. Prima un’espressione di relazione non soltanto di amicizia che è possibile, ma proprio di confidenza tra il Signore e l’essere umano e poi come aspettiamo c’è una condizione, solo con i giusti, giusti nell’occhio della Bibbia, Imitatio Dei, chi segue il Signore può essere amico, può essere proprio una persona di confidenza con il Signore. Lo trovo molto bene. Ora alcuni esempi: chi erano amici reali del Signore?
Ho scelto Abramo, c’erano altri esempi, ma ho scelto Abramo, il padre di tutti i popoli, amicizia tra i popoli mi hanno detto in questo Meeting, giusto? Allora Abramo è un buon esempio.
Allora questo è di cronaca. Non ha scacciato tu il nostro Dio, gli abitanti di questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato il paese per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo? Cioè Abramo è riferito come amico, però anche qui la traduzione è un po’ interpretazione. Perché nella versione originale in ebraico non si riferisce ad Abramo come amico, ma come amante, uno che ti ama, è scritto, e di nuovo vediamo, non so perché il traduttore ha avuto difficoltà, perché non è la parola amante nel senso erotico eccetera, ma si usa proprio il verbo di amore, invece di amicizia, riferendo alla relazione tra Abramo e il Signore. Però a noi non sorprende questo perché abbiamo visto che nella visione dell’Antico Testamento, la relazione tra amicizia e amore è molto stretta e a volte è molto difficile distinguere tra le due. Torniamo all’inizio. Amare il tuo amico come te stesso. Amare il tuo amico come te stesso. E poi nel profeta Isaia dice: Isaia, in ebraico IESHAIAU. Ma tu Israele mio servo, tu Giacobbe che io ho scelto, discendente di Abramo mio amico e di nuovo traduttore traditore, perché nel testo originale, il riferimento non è amicizia ma è amore, è amore tra Abramo e il Signore, non solo amicizia. Ma non deve sconvolgerci, perché abbiamo visto che il sentimento dell’Antico Testamento amore e amicizia sono molto molto collegate.
Ora facciamo un paragone e qui invito anche don Pino di dire due parole. Prendiamo i Salmi. Pagina tre, siamo al versetto numero 6. Nei salmi col sentimento e la sensibilità dell’Antico Testamento, sono amico di coloro che ti sono fedeli e osservano i tuoi precetti. Quale condizione dell’amicizia. Ubbidienza! Giusto? Io vi comando, voi dovete seguire i miei precetti, dice il Signore e così sono amico vostro. Ora andiamo al Nuovo Testamento, perché qui secondo me c’è una percezione più sofisticata e più profonda dell’amicizia tra l’essere umano e il Signore. Cominciamo con Giovanni 13.13. Voi mi chiamate maestro e Signore e dite bene, perché io sono. Allora per non confonderci, il Signore, Gesù, sono maestro e Signore, tanto per cominciare. Poi però in Giovanni 15 troviamo una cosa molto bella, molto sottile, di questa relazione dell’amico, dell’amicizia tra il Signore e gli esseri umani, Leggi tu per favore.
Alberto. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.
Weiler. Vedete l’enorme differenza tra quel versetto di salmi, sono amico di coloro che sono fedeli e osservano i tuoi precetti: ubbidienza e qui è diverso, no? L’amicizia non può veramente crescere nella relazione del maestro servo: siete amici perché capite quello che io ho insegnato, dico bene teologicamente, don Pino? Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone, il servo fa quello che il padrone dice e non deve indagare ragione di essere eccetera: obbedire e finito. Invece qui: Vi ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi, hanno capito il senso, la profondità dell’insegnamento e obbediscono per questo, e, se posso permettermi, rischiando eresia, ma tu mi fermi subito, vi ricordate l’anno scorso, mi hanno chiesto di parlare due minuti su don Giussani e ho fatto un pensiero simile: se don Giussani avesse chiesto a qualcuno, perché mi segui? E la risposta sarebbe perché tu sei il maestro e io ti seguo, osavo dire, non ci sarà piaciuta questa risposta, la risposta dovrebbe essere perché mi hai convinto, perché ho interiorizzato il tuo insegnamento eccetera, non solo obbedienza, ma obbedienza che viene da conoscenza, di coscienza eccetera e vediamo la stessa cosa qui. Eresia?
Alberto. Non solo non è eresia, ma è proprio il cuore di quello che ci ha sempre detto Giussani. Non seguite me per la mia persona, ma per l’esperienza che io vivo, cioè per quello che io seguo, questo è un grande gesto di amicizia, mi permetto di dire, e di ricordarlo in tempi in cui probabilmente c’è bisogno di ricordarlo.
Weiler. Allora sapevo, avevo ragione di chiedere a don Pino di intervenire qui, perché lui ha espresso molto meglio di me il significato di questo brano di Giovanni 15, perché questo vale. Però prima di andare avanti vediamo l’altro piccolo insegnamento del nuovo Testamento. Dare la vita per i propri amici. Nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici. E questo anche è un’espressione che va al di là del concetto di amicizia che abbiamo visto precedentemente: l’amicizia suprema, proprio sacrificare la vita per l’amicizia, molto estremo, ma molto toccante, molto profondo, è uno standard che non so quanta gente possa veramente arrivare a questo standard. Difficile. Ma chi ha detto che la fede è facile? Lui non ha detto mai. La fede è sfidante. Ora devo confessare, potevo dare 10 altri versetti, ma ho cercato di scegliere i versetti, quei 7 che abbiamo letto fino ad ora, che danno ognuno una sfumatura diversa del concetto di amicizia e che abbiamo visto queste sfumature e anche la comparazione del concetto tra Antico Testamento e Nuovo Testamento. Ma si può anche imparare sul concetto dell’amicizia, non solo leggendo i versetti expressis verbis, sull’amicizia, ma anche nella vita reale di amicizie e qui torniamo alle relazioni di amicizia tra esseri umani. Io ho scelto due esempi. E come vedete ho chiamato Amicizia vera e amicizia falsa.
Amicizia vera, per me il più commovente, il più toccante, il più che fa brividi è tra Ruth e Noemi. Chi di voi ha letto il libro di Ruth? Peccatori! Ma mi raccomando! E’ il libro più bello di tutto il testamento, non è come leggere Levitico, Numeri, Cronache, è un breve libro del tutto spirituale. E poi Ruth: il re David, e Gesù stesso sono discendenti di Ruth e allora è un’altra ragione di leggere questo libro e lì c’è la storia di amicizia tra due donne, Ruth e Noemi. Leggi per favore perché non vorrei con il mio italiano maluccio rovinare la bellezza del testo.
Alberto. Ma Ruth rispose: Non insistere con me perché ti abbandoni e torni indietro senza di te; perché dove andrai tu andrò anch’io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; dove morirai tu, morirò anch’io e vi sarò sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi separerà da te.
Weiler. C’è una cosa più bella di questa? Ricordiamo la storia di Ruth, che Ruth ha sposato il figlio di Noemi che è morto e a questo punto Noemi vuol tornare al suo paese e Noemi dice a Ruth: stai qui, hai una vita davanti a te, puoi trovare un altro uomo, un marito, non rovinare la tua vita andando con me e invece questa era la risposta di Ruth e io definisco questo: pura amicizia vera, veramente di tutta l’anima, veramente esempio commovente. Giusto?
Ora, attenzione perché andiamo alla mia figura preferita Davide. Voi sapete, chi c’era qui l’anno scorso, che io ho una opinione un po’ eretica di Davide, almeno del giovane Davide, non Davide dei salmi, ma Davide il re. Anche qui, in tutti i libri che ho consultato, tutti danno questo come esempio di una vera amicizia e per me è un’amicizia falsa e vorrei difendere questa eresia. Per favore don Pino.
Alberto. Quando ebbe finito di parlare a Saul, l’anima di Giònata rimase legata all’anima di Davide, che Giònata lo amò come l’anima sua.
Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre. Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso.
Weiler. Allora prima commento questa ultima parola. Lo amava come se stesso, torniamo al Levitico: Ama il tuo amico come te stesso. Proprio Giònata rispetta quel precetto. Allora possiamo domandarci amicizia più grande di questa non possiamo immaginare, giusto?. Proprio segue parola per parola il precetto del Levitico 19, amare il tuo amico come te stesso. Però, perché io sono, per essere prudente, scettico? Prima: l’amicizia deve essere reciproca, non può essere un’amicizia unilaterale, l’amicizia vera è relazionale, giusto? Come abbiamo visto con Noemi e Ruth. Naomi dice a Ruth; stai lì, trova un altro uomo, non perché vuole allontanarsi, ma perché si senta responsabile, amica di Ruth, non rovinare la tua vita per me, è un sentimento di amicizia profonda e Ruth risponde con altrettanta amicizia. Italiano un po’ maluccio, ma mi perdonate. Invece due cose da notare qui: prima ricordiamo che Giònata era 30 anni più vecchio di Davide e già questo un pochino ci fa pensare, non dico più di questo, ma poi non si parla mai del sentimento di Davide verso Giònata. Sembra un’amicizia unilaterale. Sentimento di Giònata verso Davide e mai sentimento di Davide verso Giònata. Quella la prima cosa. Già in questo testo non vediamo qui una relazione reciproca di amicizia, ma l’altra cosa, senza ripetere tutto il discorso dell’anno scorso, almeno a questa epoca nella vita del re Davide, io penso che questa persona non era capace di amicizia, ricordiamo la faccenda con il marito di Bersabea, Uria. Su Uria si dice che era amico leale di Davide e cosa ha fatto Davide con questo amico leale? Lo ha consegnato alla morte, lo ha consegnato alla morte e anche con Giònata. Allora un altro invito: chi non ha letto il libro di Samuele, che può darsi è il secondo libro più bello nella Bibbia dell’antico testamento. Vale la pena leggerlo perché vediamo che in tutta la relazione di Davide con Giònata da parte di Davide era relazione strumentalizzante, ha usato Giònata per scopi suoi, quasi sacrificato Giònata. L’ha usato per difendersi da Saulo, per manovrare contro Saulo, eccetera. Ha sfruttato dell’amicizia, per non dire l’amore di Giònata verso Davide, per i suoi fini e per me questo è esattamente il contrario dell’amicizia che abbiamo visto tra Ruth e Noemi che era per nulla strumentalizzante, per nulla strumentale. Invece io che ho studiato parecchio Davide, e non so se devo continuare a studiarlo perché ogni volta che lo studio scopro altre cose che mi fanno un po’ arrabbiare, e siete buon cristiani, perdonatemi! Va bene Don Pino? Sono assolto? Quando leggo quella storia è proprio la definizione del amicizia strumentalizzante che per me non è amicizia e non ho trovato nessun esempio con tutti relazioni di David che non erano strumentalizzati per gli scopi di David. Alla fine della sua vita può darsi era pentito: se prendiamo i salmi si vede veramente una persona che ha cercato la grazia e il pentimento. Ma quando aveva il potere, abbastanza duro, abbastanza narcisista, abbastanza e amicizia strumentalizzante non è amicizia per me. Arriviamo alla fine e vorrei tornare al concetto di amicizia tra l’essere umano e il Dio. E vorrei proporvi la preghiera, la mia preghiera preferita in assoluto. C’è tanto da scegliere e ognuno di voi può pensare quale, ognuno può chiedere a se stesso: quale è la preghiera che amo di più? Che mi tocca di più? e quale è la mia preghiera preferita? Per non annoiarvi ho dato solo il primo stanza, si dice? Il primo versetto: però se andate su internet trovate tutto quanto. E questa preghiera nella nostra tradizione si dice la prima preghiera quando entra il sabato, perché è il sabato è la metafora che la regina sabato arriva, è il giorno della presenza del Dio. E alla fine del sabato si fa di nuovo questa preghiera, leggiamolo insieme perché veramente è molto bello e naturalmente ha una connessione stretta con il tema dell’amicizia. Allora: amico della mia anima – questo, l’essere umano che parla con Dio e osa chiamare Dio amico della mia anima, bello No? Davvero – amico della mia anima, Dio misericordioso – dopo aver detto amico della mia anima, però Dio misericordioso – tira il tuo servo alla tua volontà, perché a volta bisogna attirarci. Non viene naturale. Allora la preghiera è tira il tuo servo correrà come una gazzella per prostrarsi davanti alla tua gloria perché la tua compagnia gli piace a quel servo più di qualsiasi gusto o sapore. Don Pino, bello no? Vorrei leggerlo in ebraico e poi ho trovato una interpretazione musicale di questa preghiera. E così finiamo e se ci sono commenti, come facciamo ogni domenica, domande critiche, Weiler non ha capito nulla, … Ci sarà qualche minuto per questo. Allora prima lo leggo in ebraico. Ecco Don Pino ha detto in ebraico non esiste un concetto… ci sono due, ci sono tre, anzi HAVER amico, REA, come ho detto prima, ama il tuo REA e IEDIT e qui si usa IEDIT, allora c’è una scelta e si può parlare un’ora sulla differenza fra i tre, ma non lo facciamo.
Preghiera in ebraico.
E ora sentiamo YouTube (video con musica da 52.02 a 56.03)
Alberto. Quando la mia figlia lo canta è molto più bello, però comunque è bello. Ecco io ho finito e c’è tempo per domande eccetera: abbiamo mi dicono, 8 minuti e 9 secondi.
E quando qualcuno ti dice: ma io sono come il tuo fratello, tu dici preferisco amico! Avanti. Mario Magione naturalmente, dai.
Domanda. A proposito della ‘Ci sono amici più affezionati di un fratello’, mi sembra che non l’hai detto esplicitamente, ma il tema sia perché un amico lo scegli o in realtà tu e l’amico vi scegliete, ci scegliamo vicendevolmente, il fratello in qualche modo ci è dato. Allora questa cosa mi faceva venire in mente come legame, e quindi volevo una riflessione tua su questo, che nelle tre fondamenti della Rivoluzione francese c’è: Fraternite e non c’è nulla sull’amicizia, come a dire che non ci si sceglieva, ma in qualche modo questo rapporto c’era dato, era come dire, consistente con la propria esistenza, senza che si potesse implicare la libertà. Nonostante che nelle tre parole, una delle tre, sia Libertà: allora volevo un commento su questo.
Weiler. Non è una domanda. Grazie Mario. Avete visto che nella prima pagina ‘l’amicizia nella Bibbia’ ho messo Joseph Weiler: Io sono Giuseppe, il vostro fratello ed era proprio una provocazione e speravo che qualcuno dicesse professor Weiler: non sei nostro fratello, sei nostro amico ecco. Altre provocazioni. Sì signore.
Domanda. Che differenza c’è tra amicizia e conoscenza?
Weiler. Io conosco tante persone che odio. La conoscenza non ci dà, come capisco io la parola, non ci dà tanto informazione sul rapporto emozionale tra le due persone che si conoscano, come Mussolini ho tanti nemici. No, sto scherzando! No, conoscenza è un altro concetto: quando ci sono conoscenza si può chiedere ma questa conoscenza è un’amicizia, è una profonda amicizia, è un amore o può essere una conoscenza con implicazioni emozionali tutto diverso. Così capisco io perlomeno la relazione tra amicizia e conoscenza. Conoscenza è neutrale, non si dice nulla sul legame emozionale fra le due persone.
Domanda. Volevo chiederle una cosa. Ma se Davide, come lo descrive lei, era più un traditore no? Allora perché Dio l’ho scelto? Nel senso, ci deve essere qualcosa per cui Dio l’ha scelto? L’ha scelto poi nel senso come diciamo capostipite per il Messia? Capisce cosa voglio dire?
Weiler. Ci sono tante possibilità di rispondere ma una possibilità è dire: non affrettarsi di invecchiare perché la memoria… C’è un detto che si dice ‘migliore una persona peccatore che si pente che una persona che mai non ha peccato’ e Davide, più profondi i suoi peccati, ed erano profondi, ha violato perlomeno tre dei dieci comandamenti: più profondo era il suo pentimento e può darsi che per questo l’ha scelto il Signore. A parte che a livello mondiale, era un grande re. Però a livello spirituale può darsi un esempio: che anche il più grande peccatore, può avere pentimento profondo e purificando come il Davide. Una delle possibili risposte alla tua domanda, che è molto legittima. Io mi sono fatto questa domanda varie volte.
Alberto. Grazie Dobbiamo purtroppo terminare ma ci diamo subito l’appuntamento per l’anno prossimo.
Domanda. Don Pino scusami mi han detto un’ultima domanda, se no mia moglie divorzia…se no mia moglie non mi fa tornare a casa con lei. concreto un amico che si dà tutto se stesso a un altro amico e questo amico lo tradisce. A me è successo. Io sono dilaniato, non so se abbandonarlo e lasciarlo andare o, se come dice mia moglie, lo devo inseguire ancora e ancora. Cosa bisogna fare quando come Davide c’è un’amicizia strumentalizzante e tu ti accorgi? Lo lasci andare o gli stai ancora dietro? Grazie.
Weiler. Questo penso che tocca il prete rispondere.
Alberto. La risposta è molto semplice: si chiama libertà. Una volta che sia chiaro che la libertà è seguire quello che ci fa crescere. Può darsi che una forte delusione non cancelli l’intuizione che c’è ancora qualcosa che può far crescere. Nessuno può rispondere o sostituirsi al dramma della tua libertà e quindi: usala.
Mentre terminiamo voglio farvi notare come ulteriore motivo di gratitudine come Joseph riesca sempre a portarci dentro a questa esperienza straordinaria di un Dio che si impasta con la nostra vita, di una possibilità che, senza ridurre il mistero, ci renda nei suoi confronti veramente noi stessi, cioè più uomini, con più tenerezza, più confidenza e quindi più disponibilità a imparare ad amare e ad accettare di essere amati.
Grazie perché oggi ci hai aiutato a fare un passo in più su questo cammino. Grazie a tutti, collegati e presenti e alla prossima! Grazie