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La Sistina e Michelangelo. Storia e fortuna di un capolavoro
La mostra “La Cappella Sistina. La storia, l’arte, la fortuna” presenta in forma divulgativa la storia e i grandi cicli pittorici della Cappella Sistina alla luce dei nuovi studi che hanno accompagnato il lungo e impegnativo restauro, conclusosi in occasione del Giubileo del 2000 con la pulitura degli affreschi del Quattrocento.
Si intende cosi’ mettere a disposizione del grande pubblico un apparato prevalentemente didattico, scientificamente accurato, in grado di far comprendere il messaggio che questo grandioso edificio ha significato nella storia religiosa, culturale e artistica del nostro Rinascimento e dei secoli successivi.
La mostra, nata da un progetto di collaborazione tra il Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini e i Musei Vaticani, verrà inaugurata a Rimini il 24 agosto 2003, in coincidenza con l’apertura della settimana del Meeting 2003. L’esposizione avrà una durata di circa tre mesi e sarà allestita presso Castel Sismondo, recentemente restaurato ed adibito a sede di mostre temporanee.
Il progetto prevede una divisione in cinque sezioni:
1. Origini della Cappella e sua destinazione
La prima sezione guida il visitatore alla comprensione del monumento, chiarendo la sua derivazione dalla precedente “Cappella Magna”, la sua importanza nell’ambito delle Cappelle Palatine e il suo uso nel cerimoniale pontificio (ad esempio, il conclave).
2. La nuova Cappella voluta da Sisto IV
La seconda sezione è interamente dedicata ad illustrare la nuova grande cappella voluta da Sisto IV della Rovere, che coinvolse per la sua decorazione alcuni tra i maggiori artisti del tempo: Pietro Perugino, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, firmatari del contratto del 27 ottobre 1481.
Il recente restauro ha permesso di approfondire lo studio delle tecniche esecutive adottate dai vari pittori e di meglio comprendere l’organizzazione del cantiere, che vide lavorare fianco a fianco maestranze provenienti da botteghe diverse. L’osservazione ravvicinata degli affreschi durante le fasi di pulitura ha anche consentito di individuare con maggiore puntualità gli interventi degli altri pittori coinvolti nell’impresa ma non citati nel contratto.
3. Michelangelo e la Cappella Sistina
Interamente dedicata a Michelangelo, la terza sezione è suddivisa in due grandi settori. Nel primo è possibile esaminare le motivazioni che portarono il pontefice Giulio II a programmare il rifacimento integrale della volta della Cappella e ad affidare al Buonarroti l’incarico di eseguire la nuova decorazione. In questo contesto sono illustrati l’organizzazione del lavoro, il suo procedere e le tecniche esecutive adottate dal grande maestro. Uno spazio è poi riservato all’analisi del programma iconografico rappresentato.
Il secondo settore è incentrato sul Giudizio Universale, affrescato da Michelangelo sulla parete dell’altare tra il 1536 e il 1541 su incarico di Paolo III Farnese, anche se il progetto e i primi accordi con l’artista si debbono far risalire già al suo predecessore Clemente VII Medici. Si analizzano le ragioni che portarono alla distruzione della decorazione esistente per rappresentare un soggetto così inusuale per una parete d’altare. Si esaminano inoltre le varie fasi della sua realizzazione, gli aspetti iconografici e le reazioni che tale opera suscitò fin dal suo scoprimento nel 1541.
Sono anche messe a confronto le tecniche esecutive adottate dall’artista nel Giudizio rispetto a quelle della volta.
4. I restauri
La sezione comprende un breve panorama dei più significativi restauri che hanno interessato la Cappella Sistina, a partire dall’intervento di Daniele da Volterra, incaricato di coprire certe nudità, a seguito della decisione del Concilio di Trento del 21 gennaio del 1564.
Il resto del settore è interamente dedicato ad illustrare le metodologie adottate nell’ultimo recente restauro, che hanno permesso il recupero in tutta la sua forza espressiva dell’intera decorazione della Cappella. Ciò ha reso possibile agli studiosi l’approfondimento delle conoscenze sul programma iconografico e teologico nonché sulle tecniche esecutive dei pittori coinvolti nell’impresa.
5. La fortuna
Conclude la mostra una sezione esemplificativa del fascino e delle influenze che la Sistina esercitò nei secoli successivi in tutti i campi dell’arte.
Rimini, Castel Sismondo, aperta tutti i giorni, esclusi i lunedì non festivi dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19
Per informazioni: Ufficio Mostre Meeting per l’amicizia fra i popoli via Flaminia 18/20, 47900 Rimini
0541/783100, fax 0541/786422 sistina@meetingrimini.org