Chi siamo
La Rivista Milano Studenti 1958 -1963.
A cura di Gianpiero e Ester Gamaleri.
Milano Studenti è il mensile che a cavallo degli anni ’60 ha accompagnato la nascita e lo sviluppo di Gioventù Studentesca, il Movimento fondato da don Luigi Giussani che poi prenderà il nome di Comunione e Liberazione.
Qui presentiamo i numeri che vanno dal 1958 al 1963. Fedeltà, apertura e libertà sono le tre parole chiave attorno a cui si riassume la storia di questa pubblicazione. Fedeltà evoca la sua profonda coerenza con lo spirito del Movimento: impegnarsi in un incontro dell’esistenza puntando su di esso le energie della propria sensibilità e della propria coscienza, cioè la propria umanità.
L’incontro è quello con Cristo che illumina gli aspetti oscuri della realtà e ne dà il senso, attraverso la ricerca “nell’oceano della storia di quella Parola che dilaga su tutto e a tutto dà forma e coerenza. L’echeggiare della proposta di quell’Uomo e la verifica di essa è la grande avventura della vita umana, un cammino colmo di senso invece che una dissoluzione di istanti”.
Apertura richiama lo sforzo del giornale di mettere a confronto l’ipotesi cristiana con ogni aspetto della realtà contemporanea e della storia, alimentando il gusto della verifica e della scoperta che ogni evento o interpretazione dei fatti non contraddice ma arricchisce l’esperienza cristiana di nuovi elementi capaci di ampliare la nostra umanità. Nessun aspetto del mondo che ci circonda è stato trascurato dal giornale.
Dalla vita del Movimento alle cronache scolastiche, dall’impegno missionario agli eventi culturali: letteratura, cinema, teatro, arte, architettura, poesia, vagliate con serietà ma anche con profondo senso dello humour. Libertà è stata la cifra con cui il periodico è stato costruito.
L’intima coerenza al Movimento non ha significato varcare ad ogni istante la porta dello studio di don Giussani nel mitico palazzo di via Statuto 2. Al contrario il giornale è stato sempre realizzato in piena autonomia da ragazzi di scuola media superiore alle soglie dell’università. Ma si verificava il contrario, che fosse don Giussani che, leggendo la pubblicazione, ne citasse alcune frasi nei raggi (momenti di incontro con i giovani) e nei suoi testi. Ciò a testimonianza del fatto che la consonanza profonda si realizza quando nella vita della comunità non si è costretti da vincoli e controlli, ma si è tutti mossi dallo stesso spirito.
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