LA CURA DELLA VITA

Franca Benini, responsabile Centro regionale veneto di Terapia del dolore (TD) e cure palliative pediatriche (CPP), Padova; Cristiano Ferrario, docente di oncologia McGill University, Montreal. Introduce e modera Marco Maltoni, Medicina e Persona, direttore Unità Cure Palliative della Romagna, presidente associazione “Sul sentiero di Cicely”

L’essere affetto da una malattia “inguaribile” non coincide con il trovarsi in una condizione “incurabile”, ovvero è sempre possibile prendersi cura di una persona affetta da malattia, anche quando cronica ed evolutiva, o da disabilità. La cura della vita non garantisce alla persona ammalata una risposta automatica ai “perchè” che si presentano, in particolare al “perché” ci si sia venuti a trovare in quella condizione così drammatica, che non si è scelto. Le relazioni di cura possono, però, sostenere la libertà del malato nella ricerca del significato e dell’essenziale, ricerca che spesso esplode in un grido nei momenti connotati da una sofferenza tale da potere annichilire. Nella “comune vulnerabile umanità”, come diceva la infermiera fondatrice delle cure palliative Cicely Saunders, la condizione di chi è curato e di chi cura favorisce il cammino di una ricerca, che può diventare accettazione dell’istante presente, e fioritura di una speranza dentro ad un limite. È come se certi “vincoli”, anziché limitare la espressione della libertà, la mettessero nelle migliori condizioni di esprimersi. La iniziatrice delle Cure Palliative Pediatriche Italiane Franca Benini, e l’oncologo palliativista Cristiano Ferrario raccontano come, nella loro esperienza, si siano verificate delle “prese in carico” di malati e famiglie in cui siano accaduti un rapporto e uno sguardo così affascinanti.

Data

20 Agosto 2024

Ora

17:00

Edizione

2024

Luogo

Auditorium Intesa Sanpaolo D3
Categoria
Incontri